Questa mattina alle 10,30 il
rettore Guido Saracco e la comunità del Politecnico di Torino si
sono stretti attorno alla famiglia del professor Rodolfo Zich
per rendere omaggio al feretro con un ultimo commosso saluto. Lo
hanno ricordato, oltre al rettore, il professore emerito Marco
Mezzalama, al suo fianco come vice rettore per quasi 30 anni, e
l'ex rettore e presidente della Compagnia di San Paolo Francesco
Profumo. Presente, accanto ai tanti colleghi, anche il sindaco
di Torino e docente dell'Ateneo Stefano Lo Russo.
"Rodolfo Zich ha guidato la nostra città durante la
transizione post industriale con grande modernità è stato
l'emblema di come si possano realizzare grandi progetti
mantenendo sempre il rispetto delle istituzioni con pacatezza e
determinazione. Noi abbiamo raccolto la sua visione, e il suo
lascito non ci abbandonerà" ha detto Saracco. Mezzalama ha
ricordato la sua capacità strategica nel considerare il
Politecnico come fulcro di una grande innovazione tecnologica,
culturale e sociale che ha permeato e permea tuttora lo sviluppo
della Città e lo annovera tra i padri di quella trasformazione
di Torino da città meramente industriale a città di innovazione,
di start up, di cultura e turismo: "Per tutti quelli che hanno
collaborato con lui è stato un maestro, ma allo stesso tempo
aveva anche la capacità di imparare dai suoi collaboratori. La
capacità di ascolto è stata uno degli elementi caratterizzanti
del suo carattere".
"Rodolfo ha inciso moltissimo su quello che oggi siamo come
Politecnico. Ci ha lasciato la sua modalità di lavorare con
impegno in una istituzione pubblica che ha una grande
responsabilità, quella di formare i giovani. E ci ha lasciato
l'idea di una città che deve avere come elemento centrale le
nuove generazioni, il rapporto con l'impresa, il dialogo. È
stato il rettore della modernità, capace di disegnare il futuro.
Il Politecnico e la città di Torino oggi non sarebbero quello
che sono senza di lui" ha concluso Profumo.
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