(ANSA) ROMA,8 APR - Recuperare il tempo perduto. È la
missione che molti dirigenti scolastici, insieme ai loro
insegnanti, stanno pianificando per le prossime settimane, per
tentare di portare a termine i programmi e colmare le lacune.
Per farlo, cercheranno di sfruttare ogni occasione utile. Come
le vacanze di Pasqua. È vero, infatti, che il ministero
dell'Istruzione ha confermato il calendario ufficiale - che
prevede la sospensione delle lezioni dal 9 al 14 aprile - ma è
anche vero che gli istituti, grazie all'autonomia scolastica,
possono decidere di accorciare la sosta. Proprio quello che
sembra voler fare circa 1 scuola su 3. Una proporzione che
aumenta ulteriormente se la didattica a distanza è partita in
ritardo rispetto all'inizio della chiusura. A confermarlo sono i
20mila studenti di medie e superiori raggiunti da un sondaggio
di Skuola.net, effettuato all'inizio di questa settimana.
Ora che si è capito che non è escluso che le lezioni possano
terminare da casa, i professori devono aver rotto gli indugi,
chiedendo alle loro classi uno sforzo supplementare per il rush
finale. Così, stando a quanto dicono i ragazzi, nel 36% dei casi
dovranno rinunciare al tradizionale riposo, seppur in quarantena
forzata. Una quota che, alle scuole medie, schizza al 43%. Forse
perché, qui, l'attivazione dello smart learning - quando c'è
stata - ha avuto una gestazione più lunga.
In condizioni normali ci sarebbero state proteste ma non in
questo caso. Laddove le vacanze saranno più brevi, meno di 1 su
2 ritiene ingiusta la decisione. Il 35%, al contrario, la
considera più che opportuna, potendo servire a non perdere altro
tempo. Mentre il 20%, pur non facendo i salti di gioia, si
adegua. Uno spirito di gruppo che, a riprova di quanto detto, si
registra in misura maggiore tra i ragazzi più colpiti dai
provvedimenti: alle scuole medie, l'apprezzamento copre quasi la
metà del campione (44%). Persino tra chi potrà godersi appieno
la sosta c'è qualcuno - circa 1 su 6 - che avrebbe preferito
accorciare i giorni di riposo.
Anche quelli che si sono salvati dal taglio delle vacanze, però,
in questo momento non stanno esultando. Per loro, la Pasqua sarà
più del solito sinonimo di ripasso ed esercizi. Ben 2 studenti 3
(che corrispondono a quanti sostengono che la propria scuola non
ha rimesso mano al calendario) stanno infatti ricevendo una
cospicua mole di compiti. Un carico di lavoro che il 45% di loro
considera 'esagerato', sicuramente maggiore rispetto a quello
che i propri prof sono soliti assegnare per le soste dalla
didattica. Nonostante ciò, il senso di responsabilità prevale
pure qui: l'80% li farà, con impegno e rispettando la data di
consegna fissata dai docenti.
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