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Dopo overdose digitale per Covid lieve inversione uso tecnologie

ROMA, 06 febbraio 2023, 15:37

Redazione ANSA

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Dopo l'overdose da digitale che ha caratterizzato il periodo della pandemia, gli adolescenti iniziano a ripensare il proprio rapporto con le nuove tecnologie, a partire dal tempo speso online e dalle finalità d'uso, sempre più costruttive e meno "ludiche". A evidenziarlo, la tradizionale ricerca condotta da Generazioni Connesse - il Safer Internet Centre Italiano, coordinato dal ministero dell'Istruzione e del Merito - curata da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma - CIRMPA - in occasione del Safer Internet Day 2023, che quest'anno ha coinvolto 3.488 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado.
    Il dato più significativo emerso è sicuramente quello legato alla porzione di giornata dedicata alla dimensione digitale.
    Rispetto alle rilevazioni svolte negli anni precedenti nel medesimo periodo, si assiste infatti ad un'ulteriore diminuzione di coloro che affermano di essere connessi oltre 5 ore al giorno: oggi sono il 47%, contro il 54% rilevato nel 2022 e addirittura il 77% del 2021. Non si è ancora ai livelli di febbraio 2020, quando gli "iperconnessi" si fermavano alle soglie del 30% del campione, ma appare ormai alle spalle l'era dell'overdose da web che ha caratterizzato lo scorso biennio.
    Peraltro, "come evitare di stare troppo tempo online" è proprio uno dei tre argomenti principali, insieme alla difesa della propria privacy e alla capacità di imparare a riconoscere fake news e affini, che gli studenti vorrebbero fossero maggiormente approfonditi a scuola durante i momenti di Educazione digitale.
    Inoltre sta cambiando anche il modo in cui si interpreta il mezzo Internet. Anche per i più giovani le piattaforme, da strumento quasi esclusivamente "sociale", destinato allo svago e alla costruzione di reti e community, stanno diventando sempre più "media". La parte di intrattenimento rimane preminente: 2 su 3 li usano per restare in contatto con gli altri, 1 su 2 per seguire creator e influencer. Ma, ad esempio, tra quanti si informano sull'attualità tramite il web - ovvero il 94% del campione analizzato, praticamente tutti - la maggior parte (39,5%, circa 4 su 10) utilizza proprio i social network come fonte primaria. Per dare una proporzione, solo 1 su 4 (26,3%) si rivolge prioritariamente ai siti di notizie. Il che, peraltro, dovrebbe spingere a intensificare gli sforzi nella lotta alle fake news, che trovano proprio nelle piattaforme il terreno più fertile.
    Ma c'è anche chi va oltre, sfruttando appieno le potenzialità del mezzo social. Quasi la metà degli intervistati (48%) almeno una volta ha scavalcato i classici siti e-commerce comprando prodotti o servizi direttamente da una pagina social (o tramite una console per videogiochi); a circa 1 su 7 (15%) capita spesso e volentieri. E c'è persino chi sulle piattaforme investe sul proprio futuro: se, complessivamente, quasi 1 su 5 (18%) parallelamente agli studi dice di svolgere anche dei lavoretti extra, tra questi poco meno di un terzo (5%) ha deciso di puntare sul digital.
   

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