(Ripetizione con testo corretto alla 19esima riga)
Prevedere un 'periodo filtro' che
consenta agli studenti di frequentare corsi caratterizzanti il
cui esito stabilirebbe poi l'ingresso o meno a Medicina. I
dettagli saranno definiti nei prossimi mesi attraverso gli
strumenti legislativi che saranno giudicati più idonei ma è
questa l'idea del nuovo accesso a Medicina sulla quale sta
lavorando il ministero dell'Università. Occorrerà, ovviamente,
stabilire quali e quanti esami da superare e con quali modalità.
E decidere se utilizzare anche facoltà diverse rispetto a
Medicina, evitandone l'intasamento, per organizzare i corsi
caratterizzanti.
Non si tratterebbe dunque propriamente del modello francese -
che prevede un periodo filtro molto lungo - ma una soluzione
italiana con un periodo più breve (l'ipotesi è sei mesi, ma
anche questo dettaglio sarà definito in seguito) consentendo
agli studenti che non passeranno la selezione di recuperare i
crediti ottenuti qualora decidessero di iscriversi a un'altra
facoltà. La novità comunque interverrebbe dall'anno accademico
2025/26 (RPT: 2025/26). La prossima selezione per l'ingresso a
Medicina, Odontoiatria e Veterinaria sarà ancora affidata a dei
test i cui quesiti, però, saranno pescati da una banca dati
aperta e pubblica, superando così i rilievi del Tar del Lazio
che si è pronunciato nei giorni scorsi dopo il ricorso di oltre
3500 aspiranti camici bianchi.
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