Non basta catturare Matteo Messina
Denaro e i picciotti che hanno consentito la sua latitanza.
Servono anche interventi nei quartieri a rischio di Palermo,
dove tuttora la mafia ha un grande potere e fascino. Così fa
scalpore la perdita di tre milioni di euro per realizzare un
asilo voluto dall'associazione fondata da Don Pino Puglisi. Era
tutto pronto, anche il progetto era stato stilato. Poi per un
errore, un passaggio burocratico tutto è andato perduto,
compreso il finanziamento. L'ultima speranza resta adesso la
premier Giorgia Meloni, alla quale il presidente del Centro
Padre Nostro Maurizio Artale lancia un appello: "chiediamo che
il governo approvi l'emendamento che è stato presentato nel
decreto Milleproroghe. E' l'ultima possibilità che abbiamo di
avere un asilo nido a Brancaccio".
E' lo stesso Artale a ricostruire i passaggi della vicenda
relativa alla costruzione dell'asilo "I piccoli del Beato
Giuseppe Puglisi", "Nell'aprile del 2019 - spiega - il governo
Conte stanziò tre milioni di euro, ma quelle somme il 31
dicembre scorso sono andate in perenzione. Quindi niente più
asilo a Brancaccio, il cui progetto tanto voluto da Don Pino
Puglisi è stato benedetto da Papa Francesco, durante la sua
visita alla Casa Museo del Beato, svoltasi il 15 settembre del
2018 in occasione del 25esimo anniversario dell'uccisione del
parroco di Brancaccio".
"Il progetto dell'asilo - prosegue Artale - era stato donato
all'amministrazione dal Centro di Accoglienza Padre Nostro, con
la collaborazione di Reggio Children con il contributo economico
della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze e con il grande
impegno del quotidiano Avvenire. Purtroppo l'amministrazione
guidata da Leoluca Orlando non lo ha inserito nel piano
triennale delle opere pubbliche 2021-2022. Una svista che è
costata la possibilità di indire la gara, bloccando le somme per
realizzare l'opera poi inserita nel piano 2022-2023. Ma ormai
era troppo tardi e le somme sono andate in perenzione. Adesso ci
affidiamo al presidente Meloni, ultima spiaggia per i bimbi di
Brancaccio".
La nuova giunta comunale guidata da Roberto Lagalla
garantisce l'impegno per realizzare l'opera. "Condividiamo la
preoccupazione del Centro Padre Nostro di Brancaccio. Poiché
nulla è stato fatto dall'amministrazione negli anni precedenti,
abbiamo dovuto prendere atto dell'impossibilità di presentare,
così come prescrive la legge, l'obbligo giuridicamente
vincolante entro il 31 dicembre 2022. È chiaro, però, che la
materia resta all'attenzione dell'attuale amministrazione che
rifinanzierà l'opera nella programmazione 2021-2027".
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