Offesi perché omosessuali
all'ingresso del Parco archeologico di Pompei (Napoli). E'
accaduto ad una coppia di ragazzi, che hanno segnalato subito
l'accaduto ad Antonello Sannino, Segretario Antinoo Arcigay
Napoli, che ha denunciato l'episodio su Facebook e sui media.
"Un dipendente del parco (o forse una guida, ma comunque
fornita di distintivo identificativo) - racconta Sannino - in un
confronto con altri dipendenti, avrebbe detto ad un collega,
testualmente: 'prepariamoci arriva una nave di ricchioni',
facendo riferimento ai turisti in arrivo a Pompei da una
crociera gay friendly, ferma nel porto di Napoli. Alla richiesta
di scuse da parte dei due ragazzi, la persona di cui sopra si è
rifiutata sostenendo" che è una usanza locale utilizzare questa
definizione. Fin qui la cronaca di quanto sarebbe accaduto.
"Non è accettabile - commenta Sannino - che in un luogo
simbolo dell'arte e della cultura italiana nel mondo, il parco
archeologico dell'antica città di Pompei, una dipendente possa
comportarsi in questo modo incivile e non professionale. La
nostra associazione, 'Pride Vesuvio Rainbow', nel fornire piena
assistenza e solidarietà ai due ragazzi vittime di questo
increscioso episodio, si è già attivata per avere un incontro
con la Sovrintendenza del parco archeologico di Pompei, al fine
di confrontarsi sull'accaduto, e soprattutto perché siano
adottati provvedimenti e misure affinché quanto successo non
debba più ripersi in futuro. L'episodio ci spinge anche a
sollecitare la Regione Campania nel porre a pieno regime la
legge regionale contro l'omotransfobia, a partire dalla
costituzione dell'Osservatorio regionale contro i crimini d'odio
legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere,
previsto dalla legge e non ancora operativo".
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