Globalizzazione nel coordinamento
delle indagini e dell'azione della magistratura a livello
internazionale e maggiore circolazione delle informazione
all'interno dei circuiti giudiziari italiani: sono alcune delle
armi da usare nella lotta ai clan. Lo ritiene li procuratore
nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho intervenuto al
convegno su "Il ruolo dei magistrati nel contrasto alle mafie"
organizzato nell'ambito dell'iniziativa l'Antimafia Itinerante,
progetto nato per il trentesimo anniversario della istituzione
della Dia.
Al convegno partecipano la ministra della Giustizia Marta
Cartabia, il vicepresidente del Csm David Ermini, la
vicepresidente dell'Anm Alessandra Maddalena, il direttore
dell'Anticrimine Francesco Messina, il presidente del tribunale
di Palermo Antonio Balsamo, il presidente della corte d'appello
Matteo Frasca, il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani ed
esponenti di vertice delle forze dell'ordine.
"Il dato investigativo non è proprietà di un ufficio e una
tempestiva informazione consente una più ampia capacità
investigativa", ha aggiunto.
"A fronte delle nuove tecnologie usate dalle mafie noi
rispondiamo con tavoli tecnici interforze: lo scopo è ad esempio
- ha aggiunto - analizzare sistemi elettronici di pagamento che
consentono somma più agevole del riciclaggio"
De Raho ha parlato anche dell'impiego dell'intelligenza
artificiale nelle indagini antimafia "specie in relazione alla
vigilanza sull'uso dei fondi che arriveranno col Pnrr".
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