"Soddisfazione per la conclusione
dell'inchiesta sui beni confiscati alle mafie. Un lavoro durato
oltre due anni, con 26 sedute di cui 7 in plenaria, più di 80
audizioni tra magistrati, investigatori, esponenti delle
istituzioni centrali e locali, rappresentanti delle
organizzazioni di categoria e delle associazioni. Acquisiti
oltre 170 documenti tra provvedimenti giudiziari, atti
amministrativi e resoconti scritti. Al documento finale è
inoltre allegato un Vademecum per gli Enti locali. Uno strumento
pratico e innovativo in grado di accompagnare con un linguaggio
chiaro e semplice tutti gli amministratori locali che intendano
intraprendere il percorso per la destinazione dei beni
sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata presenti
sul loro territorio, allo scopo di reimpiegarli ai fini di
utilità pubblica e sociale. Ricordo che l'asset delle risorse
confiscate conta 18.518 immobili e 2.929 aziende distribuiti in
2.176 Comuni. Ad essi si aggiungono 3,6 miliardi di euro di
risorse liquide confluite nel Fondo Unico Giustizia. Da un
utilizzo efficiente delle risorse territoriali e dal
coinvolgimento delle comunità possono nascere esperienze
virtuose di reimpiego dei beni sottratti alle organizzazioni
malavitose, che diventano quindi un potenziale volano di
sviluppo". Così il deputato della Lega Erik Pretto, Presidente
del IX Comitato della Commissione bicamerale Antimafia.
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