I legali di Gilberto Cavallini,
condannato in primo grado all'ergastolo per la strage del 2
agosto 1980, hanno rinunciato alla difesa dell'ex Nar
nell'ambito del processo d'appello in corso a Bologna. Gli
avvocati Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini hanno
comunicato la scelta, dopo aver consegnato alla Corte d'Assise
d'Appello una memoria del loro assistito e alcuni documenti.
La decisione è arrivata dopo che nell'ultima udienza la Corte
ha respinto la richiesta della difesa di acquisire nel processo
la testimonianza del terrorista venezuelano Ilich Ramirez
Sanchez, alias 'Carlos lo sciacallo', e di procedere con
un'integrazione della perizia genetica sui resti trovati nella
tomba di Maria Fresu, una delle 85 vittime.
"Non è una provocazione né una polemica, ma una presa di
posizione dovuta al fatto che tutte le nostre richieste sono
state bocciate. Tutti i testimoni presentati per arricchire i
tanti punti oscuri che esistono - ha sottolineato Pellegrini -
sono stati bocciati. Allora, terminata la parte istruttoria di
secondo grado abbiamo deciso di rinunciare. Il processo si farà
sui nostri atti d'appello, che rimangono. Gli argomenti sono
quelli, gli spunti anche, ma purtroppo non hanno trovato
risposta, eravamo di fronte ad un muro". "Chiedevamo di ampliare
il quadro istruttorio - ha aggiunto Bordoni - per approfondire
alcuni temi basilari, nel momento in cui tutto ciò è stato
ritenuto non utile al processo, almeno per parte nostra non
potevamo fare diversamente".
I legali fanno sapere poi di aver fatto richiesta alla
Presidenza del Consiglio (come fatto durante il processo di
primo grado), che venga desecretato il carteggio che copre il
periodo luglio-settembre 1980 e riguarda "il post-Ustica, i
missili Strela, il 2 agosto e la morte dei giornalisti Italo
Toni e Graziella De Palo" o, in subordine, di "poter accedere a
quegli atti". E di aver chiesto alla Corte che, fuori dal
processo, al consulente della difesa, il professor Giardina,
venga consentito di accedere ai campioni di dna prelevati su
quelli che si pensavano essere i resti di Maria Fresu per avere
notizie in più su chi è la persona a cui appartengono.
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