Onorare la memoria di Giovanni
Falcone, di sua moglie e della scorta che quel 23 maggio del
1992 persero la vita lungo a Capaci, è la tematica attorno alla
quale ha ruotato la giornata odierna, all'interno della XXXI
edizione del Premio nazionale Paolo Borsellino, organizzato dal
Comune dell'Aquila con la collaborazione dell'Associazione
promotrice Società Civile.
Hanno parlato ai molti giovani presenti questa mattina
all'auditorium del Parco del Castello, tutti gli ospiti del
Premio, il sindaco Pierluigi Biondi, il sottosegretario
all'Interno Wanda Ferro, il prefetto dell'Aquila, Cinzia
Torraco, la presedente dell'Anm Abruzzo, Roberta D'Avolio, il
procuratore dei minori David Mancini, il direttore dell'Ufficio
scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci e il comandante
della Guardia di Finanza, Gianluigi D'Alfonso.
"Stavamo festeggiando un compleanno di 18 anni - ha esordito il
primo cittadino - quando arrivò la notizia della morte di
Giovanni Falcone, che colpì tutti noi per due motivi: sia perché
l'Italia perdeva la sua innocenza, in un periodo di grandi
stravolgimenti e trasformazioni, sia perché chi militava in
politica come me, capì che c'era bisogno di un salto culturale
per mettersi a disposizione come faceva chi poi perdeva la vita,
bisognava scuotere le memorie e le coscienze per cambiare quella
realtà".
"Siate sempre all'altezza di queste persone, prendete, in una
città particolare come L'Aquila, che si è saputa risollevare,
gli insegnamenti di questi anni, camminare sempre con la schiena
dritta", è l'augurio che il sindaco ha voluto rivolgere alle
giovani generazioni presenti.
L'appuntamento ha voluto celebrare anche la Giornata per la
legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa, a 31 anni
dalla morte del magistrato Falcone, dedicata agli istituti
scolastici di tutta Italia. "Scegliere" è stata la parola chiave
di tutti gli interventi dal palco, scegliere se "essere uomini e
donne di successo o di valore", come ha sostenuto con forza il
sottosegretario Ferro, che ha ricordato anche Emanuela Loi,
prima donna delle forze dell'ordine vittima in servizio a soli
24 anni, "scegliere da che parte stare per essere rivoluzionari
e abbattere il muro della paura", ha concluso.
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