Un monumento per ricordare le 137
vittime di otto stragi che hanno segnato la storia italiana, da
quella di piazza Fontana del 12 dicembre del 1969 fino a quella
successive alla stazione di Bologna e in piazza della Loggia a
Brescia. Sorgerà simbolicamente proprio in piazza Fontana a
Milano il monumento "Non dimenticarmi" per ricordare le vittime
delle stragi neo fasciste compiute nel periodo che è chiamato
strategia della tensione.
A promuoverlo è il comitato omonimo 'Non dimenticarmi' che
sta portando avanti una raccolta fondi per permettere a tutti i
cittadini che lo desiderano di contribuire alla realizzazione di
quello che sarà una sorta di mausoleo in città delle vittime del
terrorismo. L'obiettivo è raccogliere 90 mila euro per la
realizzazione dell'opera che potrebbe essere inaugurata il
prossimo 12 dicembre in contemporanea con le celebrazioni della
strage di piazza Fontana.
Il monumento, ideato dall'artista Ferruccio Ascari, è
composto da 137 steli in ferro che sorreggono delle campanelle
che suoneranno in memoria delle vittime delle stragi. La 137ma
vittima é Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico morto caduto da
una finestra della questura di Milano e che in un primo tempo
era stato sospettato ingiustamente della strage. Le vittime
commemorate sono quelle di piazza Fontana, di Gioia Tauro, di
Peteano, della questura di Milano, di piazza della Loggia a
Brescia, del treno Italicus, della stazione di Bologna e di
piazzale Arnaldo a Brescia.
"È un' opera che vuole essere un monito non solo a memoria ma
che guarda e che parla alle generazioni future - ha commentato
l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi -.
Un monito che parlerà a tutti". "Sono tutte stragi di matrice
neo fascista - ha commentato il presidente del Comitato Non
Dimenticarmi, Carlo Tombola -, che però è stata subito negata e
lo è ancora oggi perché questa memoria non è condivisa". Il
monumento troverà posto in piazza Fontana nel giardino davanti
alla caserma della Polizia locale, dove si trovano anche le due
lapidi in memoria di Pinelli. "Siamo onorate che abbiamo
inserito nostro padre in questo monumento - hanno commentato le
figlie Claudia e Silvia Pinelli -, non era un atto scontato e
per noi è un riconoscimento importante che va a riaffermare la
verità. Sono 52 anni che stiamo aspettando che qualcuno
racconti cosa è successo quella notte in questura e di sapere
com'è morto nostro padre mentre era nelle mani dello Stato".
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