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Associazione vittime dovere, da Cassazione storica sentenza

Associazione vittime dovere, da Cassazione storica sentenza

Sui militari esposti agli agenti nocivi

ROMA, 15 marzo 2023, 12:57

Redazione ANSA

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© ANSA/ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Dalla Cassazione una "storica sentenza" sui militari che si sono ammalati dopo essere stati esposti in missione in teatri operativi bellici, luoghi di stoccaggio munizionamento, poligoni di tiro: "non si può pretendere dalle vittime la prova del nesso causale tra esposizione ad agenti nocivi e infermità contratte". Lo sostiene l'Associazione delle vittime del dovere, secondo cui "la Cassazione ha chiarito che nella particolare materia assistenziale in tema - popolarmente riferibile all'uranio impoverito ma applicabile a una casistica molto ampia - la normativa speciale contenuta nel Nuovo Codice dell'Ordinamento Militare evita di dover dare la prova, invero diabolica, del nesso causale, essendo invece l'Amministrazione a potersi esimere dal riconoscere lo status e i conseguenti benefici dando la prova della riconducibilità della malattia a cause estranee al servizio".
    "Questa sentenza - commenta l'avvocato Andrea Bava, Consulente della Associazione e patrocinatore della causa - finalmente porrà fine alla disperata situazione di tante famiglie, ritrovatesi a combattere contro lo Stato dopo che un loro congiunto si è ammalato, spesso mortalmente, perché incombeva sui malati tale gravosa prova. Questa sentenza giunge a chiudere un cerchio, confermando una linea interpretativa che negli anni si è sempre più sviluppata nella giurisprudenza di merito, e che ora è confermata dalla Suprema Corte." Al legale l'Associazione esprime il proprio ringraziamento "perché le sue vittorie" "rappresentano l'affermazione dei nostri diritti, quali invalidi e familiari di Vittime del Dovere".
   

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