Sono stazionarie le condizioni del
ragazzo di 14 anni accoltellato nella notte tra giovedì e
venerdì a Sori e operato al San Martino a causa di tre fendenti
di cui uno all' addome. Sotto choc la comunità di Recco dove
l'aggressore viveva con la madre separata e sotto choc anche la
parrocchia di Sori, luogo di ritrovo di decine di ragazzini.
I ragazzi conoscevano l'aggressore, un ragazzino di 13 anni
che, dopo esser stato bocciato in seconda media a Recco si era
iscritto alle medie a Sori, e conoscevano bene anche la giovane
vittima che pur vivendo a Genova con la madre veniva spesso a
Sori a trovare gli amici. I carabinieri hanno ascoltato i
genitori dei due ragazzi, e sentito decine di testimonianze che
fanno escludere ipotesi di baby gang.
Intanto dell'accaduto si discute anche in sede politica: il
gruppo consiliare 'Finalmente Recco' sottolinea che "sebbene il
paese non evidenzi problematiche gravi di delinquenza minorile,
è necessario monitorare costantemente la situazione ed agire con
progetti mirati. È emerso che imporre la chiusura delle attività
in orario anticipato non risolva il problema ma lo sposti
altrove. Un deterrente proposto è la presenza delle forze
dell'ordine e della polizia municipale in determinati orari e
zone della nostra città - conclude la nota -. L'azione
principale deve essere quella dei Servizi sociali che certamente
con tempi più lunghi può davvero essere fondamentale".
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