Svolgere gli eventi online in caso di
interruzioni o fenomeni di intolleranza all'università, "è come
cedere a un ricatto e non è giusto". A commentare uno dei punti
del documento approvato dalla Giunta della Crui è Claudia
Caporusso, la presidente di Sapienza Futura, la prima lista
dell'ateneo che ha i propri rappresentanti negli organi centrali
della Sapienza, come al senato accademico e nel consiglio
d'amministrazione. Per la studentessa, l'università "è un luogo
libero. Si può manifestare pacificamente, ma non impedire le
iniziative". Dopo il Covid, "si è fatta tanta fatica a tornare
in presenza, svolgere gli eventi online di nuovo non avrebbe
senso", spiega.
Sulle manifestazioni di questi giorni e le tensioni di
martedì, per Caporusso il rischio è che "si parli più degli
scontri che della richiesta di pace". "Con la rettrice Antonella
Polimeni ci siamo confrontate spesso sul tema delle
mobilitazioni. Non è la prima con queste modalità", aggiunge.
Davanti alla richiesta delle organizzazioni in presidio di
essere ascoltati, la presidente di Sapienza Futura ribadisce che
"la rettrice parla con le rappresentanze elette negli organi che
rappresentano tutti gli studenti". Secondo Caporusso, se la
Polimeni ascoltasse tutti, "delegittimerebbe quelli eletti".
E sugli accordi con Israele che i collettivi chiedono di
bloccare, la studentessa sottolinea: "noi non siamo contrari
alla libera ricerca accademica all'interno di un contesto come
quello universitario che non deve e non può subire pressioni per
il suo carattere tipicamente universalistico".
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