L'Istituto di istruzione secondaria
'G. Sulpicio' di Veroli è il primo della Provincia di Frosinone
e tra i pochissimi in Italia ad aver introdotto il diritto al
congedo mestruale che consente alle ragazze affette da
dismenorrea di avere due giorni di permesso al mese che non
verranno conteggiati come assenza, dietro certificazione medica.
Una proposta che è stata avanzata dalle rappresentanze
studentesche, condivisa dal Collegio docenti e approvata dal
Consiglio d'Istituto e che viene lodata dalla consigliera
regionale del Lazio Sara Battisti. "Ha un carattere
rivoluzionario - scrive in una lettera indirizzata alla
dirigente scolastica, Marianna Stefania Ladisi - specie nel
momento storico nel quale si colloca. Stiamo infatti assistendo
in questi giorni, a seguito del femminicidio di Giulia
Cecchettin, ad un dibattito molto profondo sul ruolo ricoperto
dalla scuola nell'ambito dell'educazione delle nostre ragazze e
dei nostri ragazzi e sulla necessità di promuovere
l'introduzione dell'educazione sessuale e all'affettività tra i
banchi di scuola".
E' stato il Pilo Albertelli la prima scuola del Lazio a
riconoscere il congedo mestruale grazie al quale le studentesse
che soffrono di patologie come endometriosi, dismenorrea e
vulvodinia, mostrando un apposito certificato medico, possono
assentarsi per due giorni al mese. La prima iniziativa del
genere in Italia invece era stata assunta dal Liceo Artistico di
Ravenna nel dicembre scorso. La legge prevede infatti che gli
studenti debbano frequentare almeno i tre quarti dell'orario
annuale per potere essere ammessi agli scrutini: quindi un
quarto dell'orario annuale è la quota massima di assenze
possibili per la validità dell'anno scolastico. La legge
consente però alle scuole di potere individuare delle deroghe,
per assenze motivate e documentate. Di norma in tutte le scuole
ad esempio è prevista come deroga l'assenza dovuta a malattie
certificate.
Anche la Rete degli studenti medi ha chiesto che il congedo
mestruale venga introdotto nelle scuole di tutta Italia. Una
proposta in tal senso è stata presentata nei mesi scorsi dalle
deputate dell'Alleanza Verdi e Sinistra e firmata da tutto il
gruppo parlamentare con un testo in tre articoli.
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