I recenti episodi criminali di
Caivano (Napoli) "hanno portato all'attenzione dell'opinione
pubblica ciò che è perfettamente noto da decenni: per un verso
l'esistenza di vaste aree di povertà, emarginazione, miseria e,
per l'altro un'intollerabile dispersione scolastica. A ciò si
risponde nella logica emergenziale con iniziative inefficaci e
spettacolari". Lo afferma la Cub Scuola Università Ricerca.
Al contrario "servirebbero forti investimenti, la riduzione
del numero di alunni per classe, l'assunzione e la formazione
del personale necessario sia all'insegnamento che al supporto
nelle situazioni di forte disagio, un sostegno economico alle
famiglie anche per garantire il diritto allo studio. In sintesi
un progetto generale di scuola capace di accogliere e sostenere
tutti gli studenti e le studentesse e di affrontare le ituazioni
critiche che, nella situazione attuale, crescono in misura
esponenziale".
"L'idea geniale, la prova di 'forza' - afferma il sindacato -
da parte del governo è di spostare dalla strada alle classi il
problema senza in alcun modo affrontarlo e, tantomeno,
risolverlo visto che le risorse previste a sostegno della scuola
sono irrisorie. Come molti colleghi e persino dirigenti
scolastici hanno rilevato si può immaginare facilmente che
ragazzi che non frequentano la scuola a causa di una situazione
familiare disastrata non hanno bisogno di un obbligo ma di un
concreto sostegno" .
Riproduzione riservata © Copyright ANSA