Sono al vaglio della magistratura
le posizioni di alcuni altri giovani, per capire se e come sono
coinvolti nell'omicidio di Fabio Cappai, giovane operaio di 23
anni accoltellato a morte nella tarda serata di venerdì a Castel
del Rio, sull'Appennino Imolese, a pochi chilometri dal confine
con la Toscana.
Al centro di prima accoglienza della struttura minorile del
Pratello di Bologna c'è un minorenne, di 16 anni, che ha
confessato l'omicidio. Non è ancora stato fissato
l'interrogatorio di garanzia che, con ogni probabilità, non sarà
prima di martedì.
Restano da capire un po' meglio i contorni di questa vicenda,
sulla quale la procura dei minorenni indaga con assoluto
riserbo, vista l'età della persona coinvolta, ascoltando le
testimonianze delle persone che si trovavano in zona venerdì
sera. Si cercherà di far luce sul movente, pare riconducibile a
motivi banali, e sull'eventuale coinvolgimento di altre persone.
Martedì ci sarà anche l'autopsia sul corpo della vittima.
Alberto Baldazzi, sindaco del paese di poche anime sul crinale
tosco-romagnolo, invita intanto i suoi concittadini
"espressamente e fermamente, a non aggiungere violenza a
violenza, anche se verbale. Il nostro pensiero va innanzitutto a
Fabio e alla sua famiglia: quando una giovane vita si spezza in
questo modo, per motivi così insulsi, ai coetanei di Fabio
chiedo un risveglio di coscienza. Che il suo drammatico
sacrificio serva a questi ragazzi per intendere, finalmente, che
cosa è importante e che cosa non lo è. Dimostrino di riconoscere
il bene delle cose, e lo dimostrino ora, subito".
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