(ANSA) - ROMA, 23 GIU - "La scuola italiana fa schifo": con
una maglietta che riporta in rosso questa scritta, si è
presentato così oggi a scuola Francesco, uno studente siciliano
di 19 anni che ha affrontato la prima prova degli esami di
maturità. "Mi hanno detto di vestirmi in maniera consona alla
prova che affronterò oggi. Non c'è modo più consono di questo -
dice tra l'altro in un video - In questo paese la scuola è
l'ultima ruota del carro. Noi maturandi abbiamo perso quasi due
anni di scuola. Siamo uno dei paesi in Europa che ha fatto più
dad. In quel momento non capivamo appieno quanto ci stavano
togliendo ma adesso che siamo alla fine del percorso, abbiamo
preso consapevolezza" aggiunge il ragazzo, che ha svolto gli
esami con la maglietta di protesta e che ha giustificato la sua
scelta dicendo che non si sarebbe "mai dato pace se non avessi
tentato di attirare l'attenzione su una scuola ormai in cenere".
Al giovane risponde con un lungo post il sottosegretario della
Lega Rossano Sasso. "Caro Francesco, ti scrive un ragazzo che
nel 1993 da rappresentante d'istituto espose uno striscione con
su scritto "ribellarsi è giusto". Un po' più romantico, se
permetti, rispetto al tuo "la scuola fa schifo" con cui ti sei
presentato agli esami di "maturità". Questo giusto per dirti che
sì, sono sottosegretario al ministero dell'Istruzione, ma sono
stato studente anch'io e nella scuola ho anche lavorato per
tanti anni". "Il tuo gesto di sfida nei confronti della comunità
che, volente o nolente, ti ha formato per gran parte della tua
vita, consentimi, è sbagliato" aggiunge Sasso, che però ammette:
"per due anni ti è stata negata la vita, la scuola in presenza,
ti è stata negata la gioventù. Da quando mi sono insediato con
questo Governo ho lottato ogni giorno per mantenere le scuole
aperte e in parte ci siamo riusciti, questo lo riconoscerai, ma
resta la macchia indelebile della deprivazione culturale che la
tua generazione ha subìto. Tu ti lamenti soprattutto perché per
troppi giorni chi ci ha preceduto ha chiuso le scuole. Il mio
impegno è quello di garantire agli studenti sempre più didattica
in presenza". (ANSA).
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