L'ipotesi di un protocollo d'intesa
tra la Scuola superiore di formazione della magistratura e il
Consiglio nazionale dei giornalisti per pianificare un
calendario comune di eventi formativi estremamente qualificanti,
che coinvolgano magistrati e giornalisti; l'istituzione di una
piattaforma multimediale nazionale condivisa in cui siano
pubblicate le sentenze e a cui possano accedere giornalisti che
si occupano di cronaca giudiziaria; l'istituzione di un ufficio
comunicazione coordinato da un magistrato portavoce che mantenga
una forma di collaborazione strutturata con i giornalisti.
Questi gli indirizzi - spiega una nota dell'Ordine dei
giornalisti - emersi dal primo incontro condiviso che si è
svolto al Consiglio superiore della magistratura tra le cariche
nazionali di Odg e Federazione nazionale della stampa e il
gruppo di lavoro incaricato dalla commissione per
l'organizzazione giudiziaria del Csm di studiare le linee guida
per una più efficace comunicazione istituzionale da parte degli
uffici giudiziari, sia requirenti che giudicanti di ogni grado.
Il gruppo è coordinato direttamente dal primo presidente
emerito della Cassazione, Giovanni Canzio. Per l'Ordine
nazionale erano presenti la vicepresidente Elisabetta Cosci e il
segretario Guido D'Ubaldo, per la Fnsi il segretario Raffaele
Lorusso e Daniela Scanu della giunta esecutiva. Il Consiglio
superiore della magistratura ha infatti deciso di fare ordine
nell'attuale 'fai da te' comunicativo, istituendo un gruppo di
lavoro coordinato da Giovanni Canzio e composto dal procuratore
generale di Venezia Antonello Mura, dal procuratore di Napoli
Giovanni Melillo, dagli esperti Gianrico Carofiglio, Stefano
Rolando, Francesco Giorgino, Giovanni Minoli e Fabrizio Feo,
ponendosi come obiettivo, entro la fine dell'attuale
consiliatura, l'approvazione delle linee guida e di modelli
organizzativi per un'efficace comunicazione degli uffici
requirenti e giudicanti.
A questo proposito e come "atto di responsabilità reciproca",
come ha sottolineato lo stesso Canzio, in osservanza del
diritto, contemplato dalla nostra Costituzione, del cittadino di
essere correttamente informato, il gruppo di lavoro ha ritenuto
necessario acquisire un contributo anche dagli organismi
rappresentativi della categoria. La comunicazione infatti fino
ad oggi è stata lasciata alla discrezione del singolo dirigente
non essendo in prevalenza le Procure o i Tribunali forniti di
uffici comunicazione (che invece sono presenti in tutte le
realtà giudiziarie europee). Il gruppo di lavoro in quest'ottica
ha ascoltato anche i vertici dell'Associazione nazionale
magistrati e quelli del Consiglio nazionale forense, quali
espressione di tutte le parti coinvolte. Il gruppo di lavoro
chiuderà la stesura del documento entro i prossimi giorni e lo
consegnerà alla commissione del Csm che si occupa
dell'organizzazione giudiziaria.
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