"Un numero sempre maggiore di imprese italiane ed europee con sede all'estero - ha aggiunto Baccelli - sta progressivamente valutando la riallocazione di una quota parte delle attività produttive in aree vicine al nostro Paese. La leadership nazionale del porto in un settore chiave come quello delle autostrade del mare rappresenta sicuramente un punto di forza dello scalo di Livorno". Ma per riuscirci, ha aggiunto l'analista, "il porto dovrà lavorare non poco nei prossimi anni per rafforzare i propri rapporti commerciali con Spagna, Tunisia, Turchia e Marocco, nazioni che sono chiaramente stati premiate dalle nuove logiche di reshoring, ovvero le scelte aziendali di riportare la produzione nei paesi di origine". Per questo, riporta una nota, "l'Autorità di sistema portuale dell'Alto Tirreno si è dotata di un documento di pianificazione energetica e ambientale molto ambizioso per favorire l'efficientamento energetico delle infrastrutture, l'implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e lo sviluppo della produzione e utilizzo di idrogeno: la vicinanza del rigassificatore Olt al largo della costa livornese per il rifornimento delle navi alimentate a Gnl, il ruolo strategico della raffineria Eni e le politiche ambientali dell'Autorità di sistema potrebbero mettere in condizione lo scalo di attrarre nuovi capitali e nuove imprese cui offrire energia a basso costo".
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