Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Siccità: allarme Arpa Valle d'Aosta, situazione preoccupante

Siccità: allarme Arpa Valle d'Aosta, situazione preoccupante

"Ci sono già le premesse per essere in difficoltà questa estate"

AOSTA, 20 febbraio 2023, 13:11

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA
L'allarme per un'estate di siccità eccezionale torna a farsi sentire, con le ultime rilevazioni di acqua stoccata nella neve delle Alpi che certificano per il secondo anno consecutivo un record in negativo. "La situazione è preoccupante perché del tutto simile allo scorso anno - spiega Edoardo Cremonese, ricercatore dell'Arpa Valle d'Aosta - che già si è configurato come molto difficile con i valori minimi degli ultimi 20 anni. In questo momento in Valle d'Aosta abbiamo rilevazioni che vanno dai 340 ai 370 milioni di metri cubi di acqua stoccata nella neve. Un terzo di quello che dovrebbe essere, un quadro peggiore rispetto alla media nazionale". Tutto il Nord Italia, "e in particolare il Nord occidentale è in crisi", aggiunge Cremonese. Fattore che "incide profondamente sul grande bacino del Po: il 60%-70% delle sue acque deriva dalla neve, di conseguenza se hai un deficit in tutte le Alpi il bacino è in crisi", precisa .

Secondo l'esperto "non è sensazionalismo dire che ci sono tutte le premesse per essere in difficoltà anche la prossima estate, considerato che si tratta del secondo anno di fila" e i margini per sperare in un miglioramento sono molto stretti: "Anche se la siccità si attenuasse la condizione media primaverile non sarebbe sufficiente, servirebbe una primavera eccezionalmente fredda e piovosa".

Per il momento "dobbiamo aspettare: il massimo di accumulo di acqua nella neve si registra in linea generale nella seconda metà di aprile. È quello il momento per tirare le somme e in cui hai il quadro preciso dello stock di acqua disponibile per l'estate".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza