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Patto professioni sanitarie, no migrazioni dei giovani al nord

Patto professioni sanitarie, no migrazioni dei giovani al nord

Sindacato-ordini, così risposte a carenze spaventose di organico

NAPOLI, 14 marzo 2024, 14:41

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nasce un "patto" tra il sindacato e gli ordini delle professioni sanitarie di Napoli con l'obiettivo di "formare i giovani nel settore ed assumerli subito dopo, dando ad essi una occupazione, ed alla città, alle prese con carenze spaventose di organico che non consentono un funzionamento ottimale degli ospedali, risorse intellettuali utili per incrociare domanda ed offerta di salute all'altezza della tradizione partenopea".
    La Cisl Funzione Pubblica dell'area metropolitana, con il leader Luigi D'Emilio, ed i presidenti dei quattro ordini più numerosi, Teresa Rea per le professioni infermieristiche, Francesco Paolo Esposito per i fisioterapisti, Franco Ascolese per i tecnici sanitari di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, e, in rappresentanza delle ostetriche, Alessandra Iuliano, intervenuti al convegno promosso dalla federazione - presenti il numero uno regionale Lorenzo Medici, che ha moderato il dibattito, concluso dal segretario nazionale FP Roberto Chierchia - hanno convenuto su una esigenza da tutti ritenuta prioritaria: evitare la migrazione verso il Nord dei giovani formati qui. Il grido di allarme deriva dal fatto che "la tendenza delle 'risorse intellettuali' specializzate a Napoli ad andare al settentrione e a volte all'estero per le maggiori opportunità professionali esistenti, rischia di diventare ancora più accentuata se passa il disegno di legge sull'autonomia differenziata, con la conseguente possibilità di contratti regionali più appetibili, che amplierebbero ulteriormente il divario esistente". D'Emilio cita alcuni numeri che indicano le differenze attuali. "Oggi - dice - tra Napoli e provincia abbiamo circa 20 mila infermieri, con una media pari al 3,3%, mentre al Nord è al di sopra del 5%, 2500 fisioterapisti, ovvero meno di 1 per ogni 1000 cittadini e 2600 tecnici di radiologia, con la stessa percentuale. In compenso ogni anno le università Federico II, Vanvitelli e Parthenope offrono al mercato del lavoro oltre 1000 professionisti. Il nostro obiettivo è impegnarli qui, riaprendo gli ospedali chiusi, utilizzando i 2 mila posti letto non funzionanti, aumentando i pronto soccorso a partire dai due policlinici come prevede la legge, offrendo ad essi certezza occupazionale e il giusto trattamento economico, e riducendo al tempo stesso le liste di attesa abnormi che ritardano in modo spaventoso le cure, spesso costringendo i cittadini ad andare altrove, con ulteriori costi a carico della Campania. Siamo fin d'ora pronti a discutere con tutti gli interessati per raggiungere questo obiettivo". Gli ordini hanno dato la loro disponibilità a percorrere questo cammino. La Cisl FP nazionale e campana, con Chierchia e Medici, hanno espresso il "sostegno dei due livelli della categoria alla proposta della struttura di Napoli, ribadendo la necessità di aprire un "confronto immediato con le istituzioni per individuare le condizioni per una svolta nel settore, in grado di valorizzare le energie professionali locali e rilanciare le importanti strutture sanitarie esistenti, da sempre vanto e tradizione consolidata del territorio".
   

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