"Siamo molto orgogliosi dell'ampia
condivisione politica e del coinvolgimento della comunità
scientifica ed associativa che siamo riusciti a realizzare sulla
proposta di legge "Disposizioni per la prevenzione e la cura dei
disturbi della nutrizione e dell'alimentazione" e puntiamo
all'obiettivo di approvarla al più presto per dare una risposta
ad un problema in grave crescita e per rendere la Campania tra
le prime regioni a dotarsi di questa importante legge". E'
quanto ha affermato la vice presidente del Consiglio Regionale
della Campania, Valeria Ciarambino (gruppo misto), prima
firmataria della proposta di legge sottoscritta anche dai
consiglieri Luigi Abbate (Campania Libera), Stefano Caldoro
(Moderati e Riformisti), Tommaso Pellegrino (IV), Vincenzo Alaia
(IV) e Corrado Matera (gruppo misto).
La proposta di legge, si legge in una nota, è stata oggetto
di un'audizione in Commissione Regionale Sanità e Sicurezza
Sociale con esperti del settore, scienziati, medici e
rappresentanti delle associazioni dei familiari di persone
affette dai disturbi dell'alimentazione, i quali hanno
"sottolineato l'importanza e la validità dell'iniziativa
legislativa e la volontà di condividerne il percorso
arricchendola con le loro proposte".
"Recepiremo i contributi degli esperti e delle organizzazioni
familiari per approvare la migliore legge possibile - ha
aggiunto la consigliera Ciarambino - puntando soprattutto sul
rafforzamento della rete assistenziale per la prevenzione e la
cura dei disturbi del comportamento alimentare, che coinvolge
varie competenze mediche, dai psicologi ai biologi, e strutture
sanitarie e sociali, dalle Asl ai consultori. In particolare
intendiamo agevolare l'accesso territoriale tramite i consultori
delle persone affette da tali disturbi in quanto essi possono
costituire, insieme con i centri di salute mentale, un canale
per facilitare la loro emersione e l'immissione nel percorso di
cura". La proposta di legge prevede di rendere strutturale e
potenziare la Rete regionale per la prevenzione e la cura dei
Dna, già operante nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale
in attuazione del Piano Regionale della rete di assistenza
sanitaria territoriale, diretta ad assicurare i migliori
risultati, in termini di appropriatezza ed efficacia, degli
interventi diagnostici, terapeutici e riabilitativi; il
coinvolgimento attivo delle persone con Dna e delle loro
famiglie; la predisposizione ed attuazione di progetti
assistenziali individuali, calibrati sulle esigenze delle
singole persone con Dna; la condivisione di percorsi terapeutici
comuni; la costituzione di équipe di diagnosi e cura con
competenze in area psichiatrica, psicoterapica e
internistico-nutrizionale, composte da psichiatri,
neuropsichiatri infantili, psicologi e psicoterapeuti,
nutrizionisti, dietisti, medici dietologi, medici internisti,
endocrinologi, infermieri, educatori professionali, tecnici
della riabilitazione psichiatrica e fisioterapisti, affiancati,
per casi specifici, da professionisti di altre discipline.
Inoltre, sono previsti interventi per la formazione, che
coinvolgano anche i medici di medicina generale e i pediatri di
libera scelta, e apposite campagne di sensibilizzazione ed
informazione sui Dna, anche in occasione della Giornata
Nazionale del "Fiocchetto lilla" dedicata ai disturbi del
comportamento alimentare, indetta con Direttiva del Presidente
del Consiglio dei Ministri dell'8 maggio 2018. Infine, è
prevista l'istituzione di numero verde regionale, con il compito
di informare correttamente circa i servizi offerti, prestare
ascolto, indirizzare verso idonee strutture e raccogliere dati
statistici rilevanti, e di un Tavolo tecnico, presso la Giunta
regionale, al fine di promuovere azioni per la formazione, la
prevenzione, il riconoscimento e il trattamento dei Dna, anche
attraverso l'elaborazione di specifiche linee guida.
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