(ANSA) - NAPOLI, 29 GIU - Boom di installazione del
fotovoltaico per le aziende, avvio del cammino delle comunità
energetiche sulle abitazioni, nuove strategie per aiutare le
aziende e sfruttare al meglio le rinnovabili nel Sud Italia.
Queste alcune delle strade disegnate al convegno "Il caro
energia, come affrontarlo" cominciato oggi alla Camera di
Commercio di Napoli, organizzato insieme a Unioncamere Campania,
SI Impresa, e in collaborazione con ANEA.
"Negli ultimi vent'anni - spiega Michele Macaluso, direttore
di Anea - sono state ritardate le scelta sulle fonti energetiche
puntando sulle rinnovabili, pur sapendo che le fossili creano
problemi al clima e sono appannaggio di pochi Paesi e di grandi
aziende che ne fanno profitti incredibili. Ora siamo
all'occasione per accelerare questo processo puntando
sull'efficienza energetica e sulle rinnovabili. Noi al Sud
abbiamo condizioni molto favorevoli perché un nostro chilowatt
di fotovoltaico produce più di un chilowatt al nord o in
Germania, ma lì ci sono maggiori installazioni che da noi". Una
tendenza da cambiare come spiegano da diversi punti di vista i
partecipanti a cominciare da Antonio Marchiello, assessore
regionale per attività produttive, lavoro, demanio e
patrimonio: "Siamo di fronte - spiega - a un problema serio e
sentito e di non facile soluzione, c'è ora una forte povertà
energetica che prima era del Terzo Mondo e ora tocca anche alle
nostre famiglie, soprattutto al Sud, che hanno meno
illuminazione, riscaldamento, perdita di principi di dignità e
salute. Ci lavoriamo in Regione partendo dai condomini e
ragionando sulle comunità energetiche: c'è una norma nazionale
del 2019 che prevede la possibilità per privati e pubblici di
mettersi insieme e fare le comunità, producendo l'energia che si
consuma. I costi di partenza sono notevoli e ora pensiamo a
cominciare dagli edifici pubblici con il fotovoltaico". In
Campania si lavora anche sulla nuova energia elettrica, prodotta
oggi dall'idrogeno: "a luglio 2021 - spiega Marchiello - abbiamo
approvato una delibera e a febbraio abbiamo partecipato a un
bando nazionale per proporci come base per produrre l'energia
dall'idrogeno perché le condizioni climatiche ce lo consentono,
stiamo aspettando un segno del governo per poter procedere".
Intanto le imprese investono sul fotovoltaico come spiega
Lino Bonsignore, amministratore delegato della 3E e membro di
Italia Solare: "Il caro energia c'è da settembre - spiega - non
dipende solo dalla guerra e sappiamo che a breve termine i
prezzi non diminuiscono anche se la guerra finisse. Per questo
siamo in pieno boom del settore e ci avviciniamo agli obiettivi
Ue del 2030. Nel primo trimestre del 2022 abbiamo già installato
il doppio degli impianti rispetto al primo trimestre del 2021 in
cui avevamo già fatto il doppio di quel periodo 2020. I prezzi
dei componenti stanno aumentando visto il mercato in
ebollizione, ma un impianto fotovoltaico si ammortizza in tre
anni e ne dura trenta: questo vuol dire che in 25 anni oltre al
rientro dell'investimento il guadagno è cinque volte
l'investimento stesso. Se ci fossero incentivi come prestiti di
fondo di garanzia per chi non ha soldi per investire oggi, la
spinta sarà ancora maggiore, ma ritengo che nei prossimi due
anni tutti i capannoni d'Italia avranno un impianto
fotovoltaico". (ANSA).
Corsa green aziende Campania, presto fotovoltaico su tetti
Forum a Napoli: Regione e Camera Commercio a sostegno imprese
