Si sente attaccata in maniera
ingiustificata l'associazione "Napoli (in)colta a.p.s"
costituita da una ragazza di origini spagnole ma napoletana di
adozione che, a Capodimonte, sta facendo nascere i cosiddetti
"orti urbani".
Il motivo sarebbe legato, secondo quanto si apprende, al taglio
di alcuni alberi a cui si è proceduto, in una singola occasione,
senza il nullaosta ma comunque in presenza di "condizioni
fitosanitarie compromesse" come sancito da un agronomo.
L'associazione opera in un terreno concessole in comodato d'uso
oneroso con un bando di manifestazione di interesse pubblicato
dalla Città Metropolitana di Napoli e la polemica è nata proprio
in relazione al nullaosta che, successivamente, è stato
accordato per altri alberi che si trovavano nelle stesse
condizioni.
In meno di un anno, viene spiegato, "è stato fatto tanto e tutto
con spese a nostro carico della. Sono stati smaltiti quintali di
rifiuti, - continua l'associazione - il sito è stato recintato e
dotato di videosorveglianza per contrastare gli accessi abusivi,
e sono state abbattute, in due diverse occasioni, alcune
alberature".
L'obiettivo più volte ribadito è solo creare in quella che era
una vera e propria discarica "un'oasi verde a disposizione della
cittadinanza, rigenerando il giardino preesistente e creando
orti urbani, un'area ludico-didattica per i bambini e scuole del
territorio. Con questa iniziativa si vuole promuovere la tutela
dell'ambiente, una comunità più sana, sostenibile e coinvolta. I
residenti sono stati informati e coinvolti nel progetto sin
dalle sue prime fasi".
"Purtroppo, alcune persone, - conclude l'associazione - hanno
diffuso informazioni false o distorte, creando un clima di
tensione e alimentando polemiche ingiustificate".
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