Sembra quasi non credere a
quello che gli sta succedendo, Valentin Paret-Peintre, mentre
taglia da solo il traguardo ai 1400 metri di Bocca della Selva.
Tra le montagne del Sannio note per il ritrovamento di Ciro, il
fossile di cucciolo di dinosauro di 113 milioni di anni fa, il
23enne francese coglie il suo primo successo da professionista
staccando il connazionale Bardet di 30 secondi e lo sloveno
Tratnik, terzo a un minuto dopo aver coltivato sogni di gloria,
in fuga solitaria per quasi 30 chilometri prima di essere
ripreso da Paret a meno di tre dall'arrivo. A oltre tre minuti
il gruppo della maglia rosa, con lo sloveno Tadej Pogacar che
resta padrone della corsa. Immutata la classifica generale,
almeno nelle prime posizioni. Tiberi, sesto, è il primo degli
italiani.
La prima vittoria importante del più giovane dei fratelli
Paret Peintre ha il volto dell'incredulità: Valentin scuote la
testa, fa no con le dita, poi si batte i pugni sul capo fino a
sfogare la gioia con un urlo liberatorio. L'anno scorso era
toccato al fratello maggiore Aurelien vincere una tappa al Giro.
"Vorrà dire che verremo tutti gli anni al Giro -scherza a fine
gara il francese -. E pensare che alla partenza non mi sentivo
bene. E invece con la salita le gambe hanno cominciato a girare.
Non avevo mai vinto in una grande corsa, è una gioia immensa".
Dopo l'arrivo sul lungomare di Napoli e la giornata di pausa,
doveva essere una tappa frastagliata, la Pompei-Cusano Mutri,
142 km in buona parte pianeggianti ma con l'arrivo ai 1400 metri
della Bocca della Selva dopo una salita lunga 18 km. E così è
stato. Il gruppo alla partenza saluta Olav Kooij, vincitore
della tappa di Napoli domenica, che abbandona per febbre.
L'andazzo della corsa è fedele alle aspettative sin dalle prime
battute. Sul finale dal gruppo di testa si stacca lo sloveno
Tratnik: su di lui si lanciano i francesi Paret e Bardet e gli
italiani Frigo e Bagioli. Tratnik accumula fino a un minuto di
vantaggio sulla salita che conduce a Bocca della Selva, ma il
vantaggio si riduce man mano che si avvicina al traguardo. A
meno di tre chilometri dall'arrivo l'epilogo, con Paret che
rientra sullo sloveno e lo stacca per chiudere, confuso e
felice, braccia alzate al cielo.
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