Salvare il salvabile, per quel che
è possibile, e soprattutto salvare l'onore dei campioni d'Italia
in carica. Questa è la missione che il Napoli, attanagliato da
una crisi di gioco e di identità che è sempre più profonda, si
pone alla vigilia della sfida con il Bologna al 'Maradona'.
Conquistare i tre punti in fondo conta poco, visto che ormai
la squadra di Calzona può puntare solo a traguardi minimi,
relativamente alla qualificazione ad una competizione europea.
Ma è necessario chiudere nella maniera più dignitosa una
stagione che ha riservato solo amarezze, delusioni e dolori.
Calzona, ormai è scontato, concluderà la sua esperienza sulla
panchina del Napoli alla fine del campionato e tornerà a
lavorare a tempo pieno per la Federazione slovacca.
L'allenatore, però, ci tiene tantissimo a concludere il
campionato con qualche buona prestazione. La gara con il Bologna
è difficile non solo e non tanto per le croniche carenze
tecnico-tattiche che gli azzurri hanno evidenziato sin dalla
scorsa estate, ma soprattutto perché la squadra di Thiago Motta
è alla ricerca di un risultato che confermi la prestigiosa e
tanto sognata qualificazione alla Champions League del prossimo
anno.
Quanto ai tifosi del Napoli non addebitano certamente a
Calzona particolari responsabilità per quello che è accaduto e
sta accadendo, impegnati come sono a concentrare il loro
disappunto e la loro rabbia nei confronti della società e dei
calciatori. Il tecnico vorrebbe però che almeno nelle tre ultime
partite riuscisse a dimostrare di essere stato capace di
infondere nella squadra il suo spirito agonistico e la sua
voglia di vincere.
Oggi il Napoli si è allenato a Castel Volturno in un seduta
in cui l'allenatore ha privilegiato la preparazione tattica
della gara con i rossoblù. Mario Rui ha interrotto anzitempo la
seduta per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio. Raspadori
ha svolto metà dell'allenamento in gruppo e metà personalizzato
in campo. Per Zielinski soltanto personalizzato in campo.
Di sicuro c'è solo in ritorno in campo di Kvaratskhelia che
formerà assieme a Politano e Osimhen il tridente offensivo. Il
nigeriano ha del tutto smaltito il risentimento muscolare a una
gamba che ne aveva determinato l'uscita anticipata dal terreno
di gioco in occasione della partita con l'Udinese.
Alla partita non dovrebbero assistere più di 15 mila, massimo
20 mila spettatori, cifra che non copre neppure il numero totale
degli abbonati che quest'anno ammonta a 25 mila. Il tempo bello
e la profonda delusione per i risultati fin qui ottenuti
inducono la gente a disertare lo stadio in attesa di sapere chi
sarà il nuovo tecnico scelto da De Laurentiis il quale fra le
altre incombenze avrà anche il compito di riportare un po' di
entusiasmo tra la gente.
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