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Nave contro una banchina nel porto di Napoli, 44 feriti

Nave contro una banchina nel porto di Napoli, 44 feriti

Proveniva da Capri.I feriti:'Botto fortissimo poi tutti a terra'

NAPOLI, 19 aprile 2024, 21:30

Redazione ANSA

ANSACheck

++ Nave contro banchina, una trentina di feriti non gravi ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sarà l'analisi della scatola nera a chiarire la dinamica dell'incidente al Molo Beverello, a Napoli, dove in mattinata la nave veloce Isola di Procida ha urtato con violenza la banchina durante la manovra di ormeggio: 44 i feriti nell'impatto, tanta la paura a bordo, momenti di concitazione nelle fasi successive allo scontro prima dell'arrivo dei soccorsi.
    La nave, della Caremar, era partita alle 9.05 dal porto di Capri con 163 passeggeri a bordo tra cui moltissimi turisti stranieri; quando l' 'Isola di Procida' (di 71 metri di lunghezza e 25 anni di età) ha approcciato la banchina per ormeggiare, alcuni testimoni l'hanno vista arrivare a forte velocità, senza arrestarsi in tempo. I passeggeri erano già quasi tutti in piedi e pronti a sbarcare quando la nave ha impattato contro il molo: in tanti sono caduti, alcuni anche dalle scale finendo nel pianerottolo.
    I soccorsi sono arrivati presto, al Beverello sono confluite diverse ambulanze. Alla fine si registrano 44 feriti: tra coloro che sono stati trasportati con ambulanze e quelli che vi si sono recati con mezzi propri, 6 le persone arrivate al Cardarelli, 2 al San Paolo, 13 all'Ospedale del Mare, 5 al Cto, 3 al Fatebenefratelli, 3 a Villa Betania e 12 al Pellegrini. Sono tutti, secondo quanto si apprende, in codice verde o giallo. Un ferito era stato ricoverato in codice rosso all'Ospedale del Mare, ma le sue condizioni sono migliorate ed è passato in codice giallo.
    "Ero in cima alle scale, in prima fila davanti a tutti gli altri passeggeri, mentre la nave si avvicinava alla banchina per ormeggiare e poi all'improvviso sono precipitato giù e mi sono ritrovato sul pianerottolo, per fortuna non ho battuto la testa ma solo un polpaccio e una spalla", racconta Salvatore, uno dei passeggeri feriti. Ancora scossa dalla brutta esperienza una turista italiana, originaria del nord Italia, che racconta ai cronisti: "Una botta fortissima, ho preso un colpo violento al volto, ho visto tante persone cadere a terra. Eravamo stati a Capri in vacanza in questi giorni, non avrei mai potuto immaginare questa conclusione del nostro viaggio".
    I dati del 'voyage data recorder' della scatola nera aiuteranno l'autorità marittima a stabilire se la causa dell'incidente sia stato un guasto tecnico, come ritiene la compagnia di navigazione, un errore umano o se la colpa sia di una forte raffica di vento. Ad occuparsi delle indagini è l'unità investigativa della Guardia Costiera che presenterà i risultati raccolti al dipartimento per la sicurezza della navigazione e alla Procura di Napoli. Sul luogo dell'incidente è intervenuto anche l'ammiraglio ispettore Pietro Giuseppe Vella, direttore marittimo della Campania, che ha coordinato le attività di assistenza ai passeggeri e anche i primi accertamenti.
    La nave intanto resta ormeggiata al molo Beverello a disposizione della Guardia Costiera e del Registro navale italiano con le conseguenze dell'urto ben visibili: una grossa buca nel lato di poppa a sinistra al di sopra però della linea di galleggiamento. L'incidente ha provocato anche conseguenze per la regolarità dei servizi di collegamento da e per Capri: lo stop all'Isola di Procida ha infatti comportato anche l'annullamento di alcune corse veloci per Capri, dove oggi si sono conclusi i lavori del G7.

Nave contro banchina: dimessi 35 dei 44 passeggeri ricoverati 

Sono stati dimessi 35 dei 44 pazienti ricoverati dopo l'incidente di stamattina al Molo Beverello di Napoli dove la nave veloce Isola di Procida ha urtato con violenza la banchina durante la manovra di ormeggio; per 9 è previsto ancora un periodo di osservazione e, pertanto, restano in area di emergenza. Lo rende noto in un bollettino medico l'Asl Napoli 1 Centro. I passeggeri coinvolti nell'incidente erano stati dislocati in sette ospedali.
   

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