Attraverso vorticose
movimentazioni bancarie, trasferivano ingenti somme di denaro
anche verso paesi extracomunitari e, in particolare, verso la
Repubblica Popolare cinese. È emerso anche questo dalle indagini
della Guardia di Finanza di Avellino, che ha portato all'arresto
di cinque persone, due in carcere, tre ai domiciliari, che nel
polo conciario di Solofra aveva basato la centrale di un
articolato sistema di frode fiscale, stimato dai finanzieri in
oltre 45 milioni di euro, ramificato non soltanto in provincia
di Avellino ma anche in quelle di Napoli, Salerno e Fermo. Circa
1,7 milioni sono stati scovati presso banche o fondi esteri, in
particolare a Pechino. I complessi accertamenti investigativi
hanno anche accertato che gli indagati hanno eseguito molteplici
trasferimenti di capitali tra le società coinvolte nel sistema
fraudolento, effettuando diversi cambi di amministratore e
cessione di quote societarie con lo scopo di allontanare i
sospetti e dissimulare i capitali utilizzati.
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