"A Capri tutto sarà concentrato sui
temi di attualità. Parlando di Ucraina, parlando di Medio
Oriente, è ovvio che si parli anche di terrorismo, anzi sarà un
tema che affronteremo con grande serietà, lo approfondiremo
scambiandoci le informazioni che abbiamo". Lo ha sottolineato in
conferenza stampa il ministro degli Affari esteri e della
cooperazione internazionale, Antonio Tajani, in merito al G7 di
Capri.
"In tutti i paesi c'è un'allerta che si applica con grande
discrezione proprio per non turbare la vita tranquilla dei
cittadini - ha spiegato - questo non significa che non ci siano
occhi attenti che seguano discretamente ma efficacemente ciò che
accade dove c'è grande flusso di persone".
"Dopo l'attentato di Mosca - ha proseguito - siamo tutti
preoccupati per una involuzione della situazione, sono contrario
a parlare di economia di guerra, voglio essere ottimista ma
bisogna sempre mantenere la guardia alta. Per la sicurezza nel
nostro paese tutti gli obiettivi potenzialmente a rischio sono
sotto controllo. Questo a dimostrazione dell'efficienza del
nostro comparto sicurezza".
Tajani ha quindi spiegato che a Capri i saranno i ministri
degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia, della
Germania, del Canada, del Giappone, ma anche il ministro degli
Esteri dell'Ucraina Dmytro Kuleba e il segretario generale della
Nato Jens Stoltenberg. "Saranno circa 300 delegati, circa
200-300, tra giornalisti, fotografi e altri operatori
dell'informazione. Sarà anche una straordinaria opportunità per
valorizzare il territorio, non soltanto dell'isola di Capri, ma
della città di Napoli, dell'intera regione e dell'intero paese",
ha detto il ministro che ha anche sottolineato che tra gli
invitati ci sono paesi come Brasile, India e Mauritania.
Al centro del G7 ci sarà anche la questione mediorientale e
anche da Capri sarà lanciato un messaggio di pace per Gaza.
"Dopo la riunione informale a Monaco dalla quale abbiamo
lanciato messaggi di pace, continuiamo a lavorare per la pace",
ha sottolineato Tajani, aggiungendo che "si parlerà anche di
stabilità nell'indo-pacifico, anche lì la situazione è
abbastanza tesa. Noi siamo per il mantenimento dello status quo
a Taiwan e in quella parte della regione indo-pacifica"..
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