Supera il vaglio dei giudici del
Riesame l'inchiesta del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria
della Guardia di Finanza e della Procura di Napoli sulla
centrale di riciclaggio internazionale che tra Vilnius, Riga,
Portici ed Ercolano, in provincia di Napoli, tra il 2018 e il
2023 avrebbe movimentato, secondo gli inquirenti, oltre 2,6
miliardi di euro.
Il principale indagato, il 50enne Michele Scognamiglio, nato
a Napoli ma residente in Lettonia, ha rinunciato a presentare
appello. Lo hanno invece fatto sei degli otto indagati, compresa
la compagna di Scognamiglio la 48enne Rita Gargiulo, che però si
sono visti rigettare le istanze.
Manca la decisione sull'appello presentato dai legali di Marco
Spinola, nato 36 anni fa a Gallipoli, in provincia di Lecce ma
come Scognamiglio residente a Riga: si sta attendendo la
fissazione della data dell'udienza.
I sostituti procuratori di Napoli Vincenzo Piscitelli,
Mariasofia Cozza, Claudio Onorati e Silvio Pavia hanno
contestato, a vario titolo, i reati di associazione per
delinquere finalizzata al riciclaggio, all'autoriciclaggio,
all'intestazione fittizia e all'omessa dichiarazione dei
redditi.
Oltre che a Scognamiglio, Gargiulo e Spinola, lo scorso 27
febbraio le fiamme gialle hanno notificato l'arresto in carcere
anche a Gianluca Giordano, 30 anni.
Due gli arresti ai domiciliari, invece, per Concetta Maisto,
46 anni, e per Alessandro Orefice, 31 anni. Obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria, infine, per Carmen
Barbato e Felice Salomone, di 31 e 50 anni.
Lo stesso giorno in cui vennero notificate le misure
cautelari emesse dal gip di Napoli i finanzieri hanno anche
sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 25 milioni
di euro, corrispondente al guadagno netto ottenuto
dall'organizzazione attraverso il riciclaggio all'estero dei 2,6
miliardi di euro.
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