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'Dux Pink' di Ivonne Capece al Teatro Elicantropo di Napoli

'Dux Pink' di Ivonne Capece al Teatro Elicantropo di Napoli

Dal 2 marzo in scena un ritratto delle donne di Mussolini

NAPOLI, 28 febbraio 2024, 15:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un monologo che ricolloca le donne al fianco degli uomini nella determinazione dei grandi eventi storici, educa a raccontare la Storia fuori dagli stereotipi di genere e mettere in discussione modelli storiografici accettati per abitudine. Prende vita da qui lo spettacolo 'Dux Pink' che Ivonne Capece, autrice, interprete e regista, porta in scena, sabato 2 marzo alle 20.30 (in replica domenica 3) al Teatro Elicantropo di Napoli.
    Partendo dalla marcia su Roma, Dux Pink - si sottolinea in una nota - "ci parla di quattro grandi figure femminili del periodo fascista, che resero possibile la costruzione del mito di Mussolini, la sua ascesa, l'unione con la Germania, la sconfitta e la memoria postuma. Sono una schiera di donne d'eccezione: Margherita Sarfatti, amante ebrea e finanziatrice, Edda Ciano, la figlia, Clara Petacci, l'ultima donna, e Rachele Mussolini, la moglie, per uno sguardo all'indietro con una lente nuova, total pink". La memoria storica ha infatti occultato in larga parte il ruolo svolto dalle donne nel fascismo, in parte per una tendenza alla marginalizzazione della figura femminile propria di un certo contesto culturale, in parte come forma di protezione di un femminile immaginario, meno "colpevole" rispetto ai corresponsabili maschili. "Dux Pink - spiega Capece - non è nato subito come riflessione sul femminile in rapporto al regime. L'elemento rosa è emerso via via dal lavoro di studio e approfondimento, dalla ricerca storica condotta a supporto del lavoro teatrale. Da questo viaggio di riscoperta sono emerse figure femminili in forma inaspettata".
    Lo spettacolo evidenzia come esistano narrazioni culturali che emarginano i soggetti e ridimensionano le responsabilità, raccontando una presenza del femminile diversa, nelle scelte attive. "Le donne di regime - si evidenzia - non sono state 'angeli' del focolare fascista, ma figure complesse, spesso artefici in prima persona di progetti di stampo razzista o ideologhe alle spalle dei colleghi maschi. Dux Pink non può e non ambisce a spiegare le vicende storiche e la complessità dei personaggi ma spinge lo spettatore a non fermarsi all'apparenza delle cose".
   

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