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Maxi confisca per ex consigliere regionale legato ai Casalesi

Maxi confisca per ex consigliere regionale legato ai Casalesi

Beni per 2,5 milioni, anche stipendi, indennità e il vitalizio

NAPOLI, 16 febbraio 2023, 11:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Beni per circa 2,5 milioni di euro sono stati confiscati dalla Polizia e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta a Nicola Ferraro, ex consigliere della Regione Campania e imprenditore nel settore dei rifiuti, ritenuto colluso con il clan dei Casalesi.
    Le indagini hanno consentito di accertare come gran parte delle attività e dei beni entrati nella disponibilità sua e della sua famiglia fossero frutto dei profitti ottenuti dalla stretta contiguità con la federazione malavitosa casalese. Tra la Campania e il Lazio sono stati apposti i sigilli a beni immobili e mobili come partecipazioni societarie, rapporti finanziari e bancari e anche alle indennità e somme derivanti dal vitalizio consiliare.
    La confisca - divenuta definitiva - riguarda sette fabbricati, tra Caserta e la provincia (Casal di Principe e Arienzo), e nel basso Lazio (Gaeta e Formia, in provincia di Latina), quote societarie riconducibili a due imprese attive nel settore immobiliare e nel campo dell'ingegneria integrata, un'autovettura e una moto, gli emolumenti e le indennità percepite (inerenti l'intero periodo di consiliatura), per un valore pari a 834.226 euro e il maturando vitalizio consiliare (per il periodo postumo dal raggiungimento del sessantesimo anno di età, da quantificare) alla Regione Campania, per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.
    L'ex consigliere regionale è stato riconosciuto dal giudice penale come imprenditore e politico colluso con i reggenti delle fazioni Schiavone e Bidognetti dei Casalesi, almeno dal 2000 in poi, e comunque già prima della sua elezione al Consiglio regionale della Regione Campania (avvenuta nel 2005) asservendo la sua attività imprenditoriale nel settore dei rifiuti come anche quella politica alle esigenze della mafia casalese, ricevendo in cambio sostegno elettorale e per le sue imprese.
   
   

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