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Giovani uccisi: al processo visionate "le immagini della morte"

Giovani uccisi: al processo visionate "le immagini della morte"

Si blocca cancello in carcere e l'imputato arriva in ritardo

NAPOLI, 22 giugno 2022, 17:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' stato il video che ritrae il momento in cui Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro vengono colpiti e perdono la vita, quello più doloroso dell'udienza del processo a carico di Vincenzo Palumbo, l'autotrasportatore di 53 anni accusato dalla Procura di Napoli (sostituti procuratori di Napoli Luciano D'Angelo e Daniela Varone) del duplice omicidio volontario dei due ragazzi di Portici, assassinati la notte tra il 28 e il 29 ottobre 2021 ad Ercolano.
    E' stata incentrata sui rilievi eseguiti dai carabinieri di Torre del Greco e del Ris l'udienza, iniziata circa un'ora dopo l'orario prefissato a causa di un cancello bloccato, in carcere, che ha ritardato il trasferimento dell'imputato.
    Consapevoli del dolore che avrebbero rivissuto i familiari di Pagliaro (difesi dall'avvocato Maurizio Capozzo) e quelli di Fusella (rappresentati dall'avvocato Gennaro Bartolino) hanno scelto di disertare l'udienza. Quelle immagini, indubbiamente terribili, hanno consentito di appurare, secondo gli investigatori, che la Fiat Panda a bordo della quale c'erano Giuseppe e Tullio, è stata raggiunta più volte dai colpi sparati da Palumbo il quale, ai carabinieri, ha sempre riferito di avere usato la violenza perché aveva scambiato i giovani per dei ladri.
    Vincenzo Palumbo, che indossava la stessa 'mise' delle scorse volte, ha ascoltato impassibile le testimonianze. La dinamica dell'accaduto illustrata dai militari di Torre del Greco e del Ris appare piuttosto chiara: il camionista, armato di pistola, ha sparato più volte contro la Fiat Panda di Giuseppe e Tullio.
    Le fiammate che escono dalla canna sono chiarissime, nel video, come è chiaro che la vettura passa prima in una direzione e poi in un'altra davanti la villetta, senza mai fermarsi, se non dopo quando i ragazzi sono ormai senza vita. Giuseppe e Tullio sono stati entrambi stroncati quasi subito dai colpi - due - calibro 40 che hanno raggiunto ciascuno la loro nuca, dopo avere attraversato di netto il tettuccio.
    L'avvocato dell'imputato, Giovanni Abet, nel corso di un suo intervento, ha voluto far notare ai giudici della Corte di Assise, che durante la ricostruzione della dinamica, c'è un 'buco' di circa un minuto, sul quale è necessario fare chiarezza.
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