Adesso è ufficiale: Clemente Russo,
uomo-simbolo della boxe olimpica italiana, non prenderà parte ai
Giochi di Tokyo. Non ha infatti ottenuto dalla commissione Cio
che sovrintende al pugilato delle Olimpiadi (dopo che l'Aiba è
stata commissariata) la wild card chiesta "sia dalla Fpi che dal
Coni, in primis con il Presidente Malagò", come riferisce una
nota della federboxe, per meriti sportivi (Russo ha in bacheca
due argenti olimpici e due ori mondiali).
Va anche ricordato che il 'Tatanka' nel torneo di
qualificazione ai Giochi dell'anno scorso a Londra, poi sospeso
per Covid, non aveva potuto salire sul ring a causa di
un'indisposizione, ma è stato considerato comunque sconfitto ed
eliminato. Quindi gli è stata negata anche la possibilità di
essere ripescato per il torneo di Parigi (l'ultimo utile, inizia
il 4 giugno). Così Russo non potrà stabilire il record assoluto
per un pugile alle Olimpiadi di cinque partecipazioni. "Non
trovo le parole per descrivere le sensazioni che provo - il
primo commento di Clemente Russo -, è un pugno dritto allo
stomaco, di quelli che ti lasciano senza fiato. A un passo da
Tokyo 2020, vedo sfumare la possibilità di poter partecipare al
torneo di qualificazione. Non c'è una Wild Card a disposizione
per l'Italia".
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