(ANSA) - NAPOLI, 27 FEB - "Oggi chiediamo verità e giustizia
per mio figlio, perché dopo un anno non sappiamo niente, neanche
il risultato dell'autopsia. Poi al Tar che ha sospeso
l'ordinanza sulla rimozione del murales ci pensa il mio
avvocato. Oggi il murales non c'entra, c'entra la vita di Ugo
Russo, spezzata a 15 anni". Lo afferma Vincenzo Russo, padre di
Ugo, ragazzino di 15 anni ucciso un anno fa da un carabiniere
fuori servizio che il giovane aveva tentato di rapinare.
La famiglia del ragazzo si è ritrovata con il rione e gli amici
in via Toledo per riunirsi e chiedere con uno striscione "verità
e giustizia per Ugo Russo". In oltre 300 si sono diretti verso
via Generale Orsini, dove avvenne la morte del ragazzo il 1
marzo 2020. Lo striscione è stato nuovamente aperto in Piazza
del Plebiscito, mentre la passeggiata si è svolta con le foto di
Ugo Russo in mano, mostrandole a tutti coloro che erano a via
Toledo per lo shopping del sabato pomeriggio. In cammino anche
la madre di Ugo Russo, con in mano un fascio di fiori che poserà
nel luogo della morte del figlio.
"Io vorrei fare - ha aggiunto Vincenzo Russo - un'associazione
per aiutare i ragazzi di Napoli. Per scendere in campo però devo
stare bene con la testa, ora sto bene con questo silenzio.
Quando sapremo la verità io scenderò in campo per i ragazzi di
Napoli, che non si possono abbandonare". Molti coloro che hanno
formato l'appello pubblico per evitare la cancellazione del
murales di Ugo Russo ai Quartieri spagnoli che ora è stata
fermata dal Tar. Tra i sostenitori anche Ascanio Celestini che
oggi era in strada con i parenti di Russo. (ANSA).
Rapinatore ucciso:a Napoli corteo famiglia verso luogo morte
Padre ragazzo,voglio verità, poi associazione per giovani Napoli
