A partire da domani si potrà
ascoltare il primo podcast del Parco archeologico di
Pompei.''Pompei, La città viva'' è prodotto da "Piano P",
piattaforma italiana dei podcast giornalistici in collaborazione
con "Electa", in occasione della prossima riapertura al pubblico
dell'Antiquarium. Gli episodi, sei in tutto, saranno disponibili
per l'ascolto ogni venerdì sulle piattaforme Spotify, Spreaker,
Apple Podcast e su tutte le principali app gratuite per podcast.
Con la conduzione di Carlo Annese, 26 tra docenti universitari,
archeologi, artisti e scrittori, insieme al direttore Massimo
Osanna raccontano la storia e l'evoluzione di una delle più
grandi ricchezze del patrimonio culturale italiano: dalla
tragica eruzione del Vesuvio, che nel 79 dopo Cristo fece
scomparire una città intera sotto una coltre di cenere e
lapilli, alla scoperta casuale che diede inizio agli scavi nel
1748, nel Regno di Carlo di Borbone, fino all'ultimo rilancio
del Parco Archeologico.
Pappi Corsicato, Catharine Edwards, Maurizio De Giovanni, Andrea
Marcolongo e molti altri contribuiscono a ricostruire la vita
quotidiana, le arti ed i costumi della città antica - dal cibo
all'erotismo, dall'architettura delle domus ai giardini -
confrontandoli con i nostri tempi.
Insieme a Cesare De Seta e Anna Ottani Cavina analizzano
l'influenza che Pompei ha esercitato sulla cultura degli ultimi
tre secoli, dal pensiero illuminista sulla catastrofe alla
fascinazione dei viaggiatori romantici del Grand Tour fino ai
best-seller sugli ultimi giorni prima della tragedia. E con
Maria Pace Ottieri scoprono innumerevoli punti di contatto con
l'attualità, a cominciare dal rischio che corrono i 700 mila
abitanti dei sette Comuni dell'area vesuviana. "Quelle rovine ci
dicono che siamo sostanzialmente gli stessi - commenta Maurizio
De Giovanni -Quella città, con i suoi mercati e le sue case, con
la sua divisione tra una borghesia commerciale e i suburbi
popolari, ricalca nella stessa identica maniera quella che
sarebbe oggi la città, se la si fotografasse in una situazione
simile. E speriamo che non avvenga mai".
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