Cartelli e striscioni contro
l'Unità di crisi della Regione Campania, al Centro direzionale
di Napoli. Un gruppo di attivisti dei centri sociali Insurgencia
e Terra ha "sanzionato" oggi l'Unità di crisi per "il disastro
della gestione dell'emergenza sanitaria". I manifestanti
chiedono lo sblocco dei ricoveri programmati e la requisizione
delle strutture sanitarie private per garantire posti letto "a
chiunque ne abbia bisogno" e chiamano a raccolta, oggi alle 17
in Piazza Dante, per una assemblea pubblica.
Un'azione simbolica, spiegano, per accendere i riflettori sulla
situazione che ogni giorno "sta rendendo impossibile la tutela
del diritto alla salute in Campania, per i malati covid che
aumentano drammaticamente ma anche per i pazienti affetti da
altre patologie".
"La nostra regione non solo ha, in questo momento, uno dei più
alti tassi di incremento dei contagi da coronavirus - spiegano
gli attivisti - ma ha purtroppo anche un primato più triste e di
lungo corso sulla diffusione di molte malattie tumorali,
patologie per cui ogni ritardo diventa fatale":
"Siamo stanchi di una sanità pubblica subalterna agli interessi
del privato che è quanto fatto fino ad oggi con il "modello De
Luca" - aggiungono - La salute, così come il diritto ad una
esistenza dignitosa, non vanno in quarantena"
"Basta dirette Facebook senza contraddittorio, utili solo a
insultare e offendere una popolazione stremata dalla crisi -
evidenziano - De Luca ha pieni poteri sulla gestione della
sanità campana per cui è inutile questo scaricabarile con cui
chiama in causa tutti meno che se stesso".
"Se la sanità è al collasso gli unici responsabili sono lui e i
suoi uomini - concludono - Vogliamo una sanità pubblica e
gratuita e reddito universale".
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