"Giffoni è un segnale di
resistenza, rappresenta la voglia di non cedere alla paura e
agli allarmismi. È un messaggio di vita nonostante questo
terribile flagello". Lo ha detto l'attore Toni Servillo, ospite
della 50esima edizione del Giffoni Film Festival. "Il video di
Giffoni 50 è molto bello. Mi ha colpito la testimonianza di Wim
Wenders. Il fatto che venendo qui ha ritrovato il bambino che è
in lui. Questo rispecchia molto la dimensione pedagogica del
festival. Vedendolo si capisce che il cinema è l'occasione per
rilanciare argomenti più complessi. È un'opportunità che
consente ai ragazzi di conoscere la varietà del mondo".
Servillo ha, poi, rivolto un messaggio ai giovani che sognano
di lavorare nel mondo dello spettacolo. "Ai ragazzi che vogliono
intraprendere questa carriera direi: ci vuole impegno sacrificio
e dedizione. Non è una porta facile per il successo", spiegando
anche che "tutti i personaggi sono difficili. Lo sono ancora di
più quelli ispirati alla realtà perché il pubblico nutre delle
aspettative".
Durante l'incontro con i giurati, inoltre, Servillo ha
parlato di Marco D'Amore. "Ho visto Marco fare esattamente
quello che io facevo quando sono stato in compagnia con Leo de
Berardinis che era per me un riferimento assoluto per il teatro.
Non c'era replica in cui non fossi dietro le quinte a vedere
cosa facesse o occasione pubblica in cui lui parlava non fossi
in prima fila ad ascoltare. Ho visto Marco a fare la stessa
cosa. Quando ci siamo trovati in uno spettacolo complesso, con
17 attori, tre testi eseguiti tutti in una stessa serata che era
la Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, durante la
tournee capitava che qualche attore si ammalava e Marco ha
sostituito perfettamente 4 attori su 17 sapendo il ruolo di
tutti gli altri. È un attore dotato di un talento governato
dall'intelligenza perché il talento da solo non basta".
Nessun indizio, invece, sul prossimo film di Paolo
Sorrentino. "Ne so quanto voi. Dovesse chiamarmi - ha detto
ironicamente - all'ultimo momento mi faccio trovare pronto
avendo già fatto cinque film con lui".
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