"La mancanza di serie politiche di
prevenzione evidenzia, dopo grandi catastrofi, come il terremoto
che ha colpito l'Italia centrale un anno fa e, purtroppo, il
recentissimo sisma di Ischia, come i problemi che devono essere
affrontati non siano tanto connessi alla gestione
dell’emergenza, cui si deve l'impegno e la gestione del
Dipartimento Protezione Civile, quanto piuttosto alla mancanza
della cultura della prevenzione, ossia della conoscenza, del
contrasto e della riduzione del rischio". Lo si legge in una
nota del Consiglio nazionale degli architetti , in cui si
sottolinea che "se è significativo - e certamente apprezzabile -
il recente Sisma bonus promosso dal Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti per gli interventi edilizi
antisismici, grande però è la responsabilità della politica per
la mancanza di provvedimenti che contrastino con decisione
abusivismo e cattiva qualità del costruito. Fenomeno, questo,
assolutamente rilevante, considerato che dal 2006 al 2015 -
secondo i dati del Cresme - in media più del 16% delle nuove
abitazioni costruite in Italia è abusiva, con un picco di quasi
il 21% nel 2015 (circa 18.000 su 110.000)". Per i professionisti
il tema della prevenzione "costituisce da sempre un impegno
prioritario per poter assicurare una migliore qualità degli
interventi e per svolgere più efficacemente tutti quei servizi
in grado di ridurre tutti i fattori di rischio per le nostre
comunità. Oltre 600 architetti italiani si sono mobilitati, nel
terremoto che un anno fa ha colpito l'Italia centrale, nella
fase di ricognizione dei danni diventando soggetti protagonisti
degli interventi della Ricostruzione".
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