Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Camorra: pentito, killer portò stipendio a vedova vittima

Camorra

Camorra: pentito, killer portò stipendio a vedova vittima

(V. 'Camorra: decise omicidio, ordinanza...' delle 10.59)

NAPOLI, 25 febbraio 2016, 18:03

Redazione ANSA

ANSACheck

Qualche mese dopo il delitto il killer portò lo 'stipendio' - 5000 euro - alla vedova dell'affiliato al clan che egli stesso aveva ammazzato. E' quanto emerge dal racconto di un collaboratore di giustizia che ha consentito di far luce sull'omicidio di Giuseppe Candela, soprannominato Peppe tredici anni, con l'emissione di quattro ordinanze di custodia, una delle quali nei confronti del boss di Marano, Giuseppe Polverino. Candela, affiliato ai Polverino, fu ucciso per ordine del boss del suo clan, per una serie di sgarri nei confronti di esponenti dell'organizzazione: è lo scenario del delitto ricostruito dalle indagini dei pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock e Maria Di Mauro, coordinati dai procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli.
    Esecutore materiale dell'omicidio sarebbe stato Giuseppe Simioli, latitante, e destinatario di una delle quattro misure cautelari emesse dal gip Rosa De Ruggiero. Un contributo importante alle indagini è stato offerto dal pentito Biagio Di Lanno che avrebbe procurato al killer il motorino utilizzato da Simioli per l'omicidio avvenuto a Marano il 15 luglio 2009. Quando Candela fu ucciso, ha riferito Di Lanno, era ancora ''stipendiato'' dal clan con 2000 euro al mese. ''Una settimana dopo il delitto - ha dichiarato il pentito ai pm - Giuseppe Simioli inviò Antonio Granata a casa della moglie di Candela alla quale fece portare 5000 euro. E diede incarico a Granata di dire alla signora che lui non sapeva chi avesse ucciso il marito e che si sarebbe adoperato per scoprirlo. Per tutta risposta la signora disse a Granata che sapeva benissimo che ad ammazzare il marito era stato Peppe Simioli aggiungendo che gli avrebbero potuto dare un'altra possibilità. Dopo qualche mese alla moglie di Candela sono stati dati altri 5000 euro in mia presenza''.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza