"Mi incateno con
la speranza che questo gesto estremo faccia prendere in
considerazione al ministro della giustizia l'idea di riaprire il
nostro carcere. E' possibile che per essere ascoltato dalle
istituzioni un sindaco debba fare tutto ciò?". Francesco
Cavallone, primo cittadino di Sala Consilina, spiega così la
scelta di incatenarsi, con alcuni cittadini, all'ingresso della
locale casa circondariale, chiusa lo scorso ottobre. Nella
struttura, dopo il trasferimento di tutti i detenuti, ancora
lavorano tre impiegati amministrativi e 14 agenti della polizia
penitenziaria, con turni anche notturni.
Cavallone definisce la chiusura un "blitz burocratico" e
chiede di essere ricevuto da Orlando. "Si giustifica la
soppressione con la spending review, ma non è uno spreco
spendere denaro pubblico per un carcere senza detenuti? Il
Comune di Sala è disposto ad accollarsi i costi di adeguamento
della struttura".
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