L'Arma dei carabinieri ha
ricordato stamani, a Bovalino, il brigadiere Antonino Marino,
Medaglia d'Oro al Valor Civile "alla memoria", ucciso il 9
settembre 1990 in un agguato di 'ndrangheta.
Alla cerimonia di commemorazione, oltre ai familiari, hanno
partecipato autorità civili, militari, religiose e giudiziarie
della provincia, in presenza dei quali, nell'omonima piazza
intitolata al sottufficiale, è stata deposta una corona
d'alloro. Quindi è stata officiata una messa da parte del
vescovo di Locri mons. Francesco Oliva e dal cappellano militare
don Aldo Ripepi.
Marino si era occupato di varie indagini su traffici
illeciti. Profondo conoscitore della criminalità, in qualità di
comandante della Stazione di Platì aveva collaborato alle
indagini su vari sequestri di persona che in quegli anni
rappresentavano una delle principali attività criminali sul
versante Ionico della Provincia di Reggio Calabria.
La sera del 9 settembre 1990, dopo essere stato da poco
trasferito alla Stazione carabinieri di San Ferdinando, il
sottufficiale era a Bovalino Superiore con la propria famiglia
in occasione della festa patronale quando fu avvicinato da un
sicario che, approfittando della confusione che regnava e della
concomitante esecuzione dello spettacolo pirotecnico, gli sparò
contro alcuni colpi di pistola, colpendolo in parti vitali e
fuggendo subito dopo.
Nell'agguato furono colpiti, oltre al militare, all'epoca
trentenne, anche la moglie incinta e il figlio Francesco di
appena un anno e che oggi è un ufficiale dell'Arma dei
Carabinieri.
Al brigadiere Antonino Marino, il 25 maggio 2010 è stata
intitolata l'omonima piazza a Bovalino Marina e il 30 settembre
2011 la Caserma di Platì, sede dell'attuale Stazione
Carabinieri.
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