Una tartaruga marina della
specie Chelonia mydas, nota anche come tartaruga franca o verde,
è emersa di notte su una spiaggia di una località dello Ionio
calabrese, tentando di nidificare. Lo rende noto il Wwf in una
nota in cui afferma che "definire l'episodio del tutto
eccezionale è dire poco: si tratta infatti del primo caso in
assoluto segnalato in Italia".
L'unica specie di tartaruga marina che nidifica regolarmente
sulle nostre coste, delle tre che frequentano il Mediterraneo,
infatti, rileva il Wwf, è la Caretta caretta, mentre delle altre
due, la Chelonia e la Tartaruga liuto Dermochelys coriacea, non
sono stati mai accertati casi di nidificazione.
A scoprire il caso sono stati, ieri mattina, i volontari del
Wwf di Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro che, nel corso delle
attività di monitoraggio dei nidi, hanno avvistato
l'inconfondibile traccia della tartaruga marina, successivamente
segnalata anche da alcuni giovani turisti.
Non c'è voluto molto a Pino Paolillo, naturalista del WWF e
pioniere della protezione dei rettili marini in Calabria, a
riconoscere che si trattava di una femmina di Chelonia mydas e
non una "solita" Caretta caretta. Tra i segni più distintivi il
numero di placche costali, che sono quattro e non cinque come
nella tartaruga marina comune.
L'evento è stato comunicato al responsabile scientifico del
progetto TartAmar del Wwf, nonché docente presso il DiBest
dell'Università della Calabria Toni Mingozzi, che ha confermato
la determinazione e manifestato il suo "entusiasmo per lo
straordinario evento, in qualche modo previsto come conseguenza
del riscaldamento delle acque marine". Lo stesso entusiasmo,
prosegue la nota, ha contagiato la coordinatrice del progetto,
la biologa Jasmine De Marco e tutti gli appassionati volontari
del Wwf Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro, come ogni anno
impegnati ogni giorno, a partire da giugno, nella ricerca e
nella messa in sicurezza dei nidi tartaruga marina sulle coste
calabresi. De Marco e la sua equipe hanno ispezionato la
traccia, verificando che la femmina di Chelonia non ha deposto
un nido (dal monitoraggio emergono solo tentativi di scavo), ma
potrebbe averlo fatto in zone limitrofe che saranno ispezionate
con cura in questi giorni.
La Tartaruga verde (detta così per il colore del grasso delle
sue carni) è la seconda per grandezza dopo la gigantesca Liuto,
potendo pesare oltre 230 chili e con un carapace che può
arrivare a 140 centimetri. Presente in tutti i mari tropicali e
subtropicali del pianeta, nidifica nel settore orientale del
Mediterraneo (Grecia, Turchia, Cipro, Siria, Libano e Israele)
con una media di 1500 casi, in incremento negli ultimi anni.
Sino ad ora, afferma il Wwf, "la sua presenza nei mari italiani
- soprattutto Adriatico e Ionio - era un evento piuttosto raro
(una ottantina circa di segnalazioni negli ultimi quarant'anni,
di soggetti per lo più giovani). L'eccezionale evento calabrese
è un indice di una verosimile espansione verso ovest dell'areale
mediterraneo della specie come conseguenza del riscaldamento
delle acque nel contesto dei mutamenti climatici in corso".
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