Beni per un valore
complessivo stimato in circa 1,8 milioni di euro sono stati
confiscati dai militari del Comando provinciale della Guardia di
Finanza di Reggio Calabria e da personale dello
Scico, con il coordinamento della Dda reggina, ad un
imprenditore romano, operante nel settore dei giochi e delle
scommesse on-line.
La figura criminale del destinatario del provvedimento, emesso
dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria,
era emersa nell'ambito dell'operazione "Galassia" condotta dal
Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria con
il supporto dello Scico, e che aveva rivelato un sofisticato e
altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato
all'illecita raccolta di scommesse on-line attraverso importanti
bookmakers esteri con sede in Austria e Malta che avrebbero
operato in rapporto sinallagmatico con la 'ndrangheta.
L'organizzazione criminale avrebbe avrebbe in pratica offerto
una sorta di "protezione ambientale" all'impresa di gaming,
consentendo l'espansione sul territorio di punti di
distribuzione e garantendo, con l'intimidazione, il recupero dei
crediti di gioco; dall'altro, la 'ndrangheta avrebbe ottenuto
una contropartita monetaria, infiltrandosi nelle imprese,
godendo di un canale privilegiato per la
ripulitura del denaro sporco, lucrando sugli utili e inserendo
propri esponenti nella rete commerciale territoriale.
L'imprenditore, per il quale è stata avanzata richiesta di
rinvio a giudizio, tra gli altri, per il reato di associazione
per delinquere aggravata dal metodo mafioso, figurerebbe tra gli
ideatori del sistema illecito. Le indagini dei finanzieri hanno
consentito di ricostruire le acquisizioni patrimoniali
effettuate dall'anno 2000 all'anno 2020 e di rilevare il
patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità
dell'imprenditore, il cui valore sarebbe risultato
sproporzionato rispetto alla sua capacità
reddituale.
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