"La sua figura, di una modernità, per l'epoca, 'sconcertante', può essere proposta come modello anche per le donne del nostro tempo". Così, stamani, a Potenza, in una conferenza stampa, la presidente della sezione di Potenza del "Convegno di cultura Maria Cristina di Savoia", Silvia Cibarelli, ha definito la Beata, la cui reliquia, ex cineribus, sarà accolta giovedì prossimo, 26 ottobre, alle ore 18.30, in Cattedrale, con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo del capoluogo lucano, monsignor Salvatore Ligorio.
Maria Cristina di Savoia (Cagliari 14 novembre 1812-Napoli 31 gennaio 1836) fu giovane regina delle Due Sicilie per pochi anni, dal 1832 all'inizio del 1836 quando morì di parto e nel 2014 è stata proclamata Beata. "Fu - ha ricordato Cibarelli - un'imprenditrice ante litteram, impegnata nel contrasto alla povertà, nel sostegno alle donne e nella promozione dello sviluppo economico. Un'antesignana della Dottrina sociale della Chiesa in materia di lavoro". E - come ha ricordato don Dino Lasalvia, assistente spirituale della sezione potentina del "Convegno di cultura Maria Cristina di Savoia" - la Beata, "con la sua azione, breve ma incisiva", fu protagonista "di una delle prime forme di aggregazione femminile e di una delle prime emancipazioni delle donne nelle corti reali".
Durante l'incontro con i giornalisti, Cibarelli e don Lasalvia hanno ricordato che l'associazione dedicata a Maria Cristina di Savoia è attiva a Potenza da diversi decenni. "Le nostre riunioni - ha aggiunto Cibarelli - che, di solito si svolgono nella sala Bertazzoni della Curia arcivescovile, sono aperte a tutti. Il nostro impegno, di ispirazione cristiana, è teso al bene comune e alla diffusione culturale". Bisogna, ha concluso don Lasalvia, "cominciare a comprendere il bene fatto per ridare propositività a questa città".
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