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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
Combattere le diseguaglianze in uno dei luoghi che, suo malgrado, sono simbolo di non inclusività e diseguaglianza, come il carcere, lavorando anche per un’economia circolare. È il progetto che Intesa Sanpaolo sta portando avanti assieme all’associazione Fenixs all’interno del carcere di Bollate, come ha spiegato il direttore generale di Fenixs Roberto Saini a margine dell’incontro "Nessuno escluso. Crescere insieme in un paese più equo", che Intesa Sanpaolo ha organizzato a Brescia.
“La nostra attività è quello di recuperare materiale informatico dismesso, ma ancora funzionante, per poi ricondizionarlo con i detenuti e rivenderlo all’esterno. In questa maniera cerchiamo di garantire alle aziende un conto economico positivo e, nel frattempo, dare un lavoro ai detenuti. In questo ambito si inserisce la collaborazione con Intesa Sanpaolo, un partner che ha risposto in maniera immediata alla nostra proposta, in maniera più che positiva” spiega Roberto Saini. “Il primo passo dell’economia circolare è di non buttare l’oggetto che non si utilizza più e, in questo caso, intercettando il materiale dismesso noi non solo facciamo un lavoro sociale, ma proprio anche di economia circolare”
"C’è quello che si chiama legittimo risentimento, che chiunque lo prova per chi ha commesso delitti, per i devianti, con il carcere che è visto come un luogo dove rinchiudere le persone che non sono meritevoli di vivere con gli altri. Ma quando le cose si toccano con mano è diverso, io questi ragazzi li vedo tutti i giorni e la maggior parte di loro vuole ricominciare, riprendere la propria vita, ritrovare i propri diritti ed essere di nuovo autonomi economicamente. Certo, sono cose che sono difficili da far capire esternamente, ed è più facile farlo con le aziende che con le persone, ma lo posso capire. Difficile porvi rimedio, se non facendo conoscere la vita dentro il carcere e cosa stiamo facendo” conclude il direttore generale di Fenixs.
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