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ANSAcom - In collaborazione con Regione Valle d’Aosta
Quasi due anni fa, nell’agosto 2022, veniva rinvenuta sulla parete est del Lyskamm, ghiacciaio appartenente al gruppo del Monte Rosa, una piccola mummia di marmotta. Per caso, la guida alpina Corrado Gaspard, che aveva deviato dal normale percorso a causa di un’interruzione, si era imbattuto in questo ritrovamento del tutto particolare per aspetto e conservazione. Intuendo che poteva trattarsi di una scoperta importante, la guida alpina aveva segnalato il ritrovamento del reperto alle autorità competenti. La piccola marmotta, conservata dai ghiacci e adagiata su una roccia, in posizione raccolta, come a volersi proteggere o scaldare, rannicchiata sul fianco sinistro, è stata così oggetto di studio per quasi due anni. Dal prossimo 14 giugno, sarà possibile vedere la Marmotta del Lyskamm al Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan. Questo esemplare unico e straordinario è considerato il più antico reperto mummificato d’Italia e una scoperta di notevole interesse per la comunità scientifica. La datazione al radiocarbonio la colloca geologicamente nel Medio Olocene (circa 6.600 anni fa) e rispetto all’uomo nel Neolitico (4.691-4.501 a.C.). La Marmotta del Lyskamm sarà esposta in una teca appositamente progettata per la sua conservazione, in cui l’ambiente interno è privo di ossigeno, con la possibilità di personalizzare e calibrare i parametri chimico-fisici, prevenendone il deterioramento.
ANSAcom - In collaborazione con Regione Valle d’Aosta
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