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ANSAcom - In collaborazione con Ecornaturasi
Il cibo è anche e soprattutto salute oltre a rispetto dell'ambiente, del territorio e degli animali. Gli studi scientifici oggi sono in grado di dimostrare che esiste una correlazione tra consumo di prodotti biologici e miglioramento della salute, con la riduzione del rischio di incidenza di ammalarsi di alcuni tipi di cancro e altre patologie. Una correlazione "che c'è e ci sarà sempre di più - ha sottolineato Franco Berrino, medico ed epidemiologo, fondatore dell'associazione La Grande Via, intervistato da Fausto Jori, amministratore delegato di NaturaSì nel corso della seconda tappa di Agri Festival a Carpaneta nel Mantovano -. Fino a poco tempo fa non si sapeva quanto potesse fare bene mangiare biologico, quanto male potessero fare le piccole tracce di veleni agricoli. Oggi che c'è almeno un 10% della popolazione che consuma prevalentemente biologico, si possono fare gli studi e sono stati fatti".
Berrino ha citato in particolare un grande studio francese che segue 100mila persone "ed ha constatato che il 25% delle persone che mangiano più biologico ha un'incidenza del cancro che è del 25% inferiore rispetto a chi non mangia mai biologico - ha detto -. E lo studio è molto convincente perché i tumori che aumentano di più nei contadini, che oggi sono i linfomi non Hodgkin, quelli legati ai diserbanti, hanno una protezione in questo caso che è dell'80%".
Oggi ci sono "delle prove molto solide, bisogna mangiare biologico e la gente dice, 'costa caro come facciamo?' Ma se mangi i cibi, cioè i cereali integrali, i legumi, le verdure, la frutta e te li cucini allora non costa caro". L'invito per le persone è molto semplice: "bisogna tornare in cucina, cuciniamo il nostro cibo", ed evitare i cibi troppo raffinati. La scelta "è individuale - ha concluso Berrino -, e molto fa anche quindi l'informazione su questi temi".
ANSAcom - In collaborazione con Ecornaturasi
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