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ANSAcom - In collaborazione con Confindustria dispositivi medici
"La domiciliarità e la telemedicina sono il futuro della sanità pubblica, sono la sfida da vincere e noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Lo ha detto il presidente di Home&Digital Care di Confindustria dispositivi medici Filippo Lintas in occasione del Forum Risk Management in corso ad Arezzo. “L’invecchiamento della popolazione e la conseguente modifica dei bisogni di salute rendono necessario un ridisegno strutturale e organizzativo della rete dei servizi sanitari con l’obiettivo di rafforzare l’ambito territoriale di assistenza” ha aggiunto Lintas che ha osservato: "La riforma del Servizio sanitario nazionale prevista dal Pnrr prevede il passaggio dall’attuale impostazione ospedalocentrica a un modello di assistenza di prossimità, che individua nelle cure domiciliari uno dei principali assi di intervento per rispondere alle esigenze di salute delle persone anziane e dei pazienti cronici”.
“L’obiettivo – ha spiegato ancora Lintas - è quello di considerare il domicilio come effettivo luogo di cura, garantendo la sicurezza degli assistiti e la continuità assistenziale adattandola all’evoluzione dell’assistenza territoriale. Riteniamo - ha ribadito il presidente di Home&Digital Care di Confindustria dispositivi medici - che l’integrazione tra i servizi di assistenza domiciliare integrata, l’attività svolta dagli home care provider insieme alle prestazioni di telemedicina, costituiranno la reale risposta ai bisogni dei pazienti considerando l’attuale carenza delle figure professionali in grado di garantire gli obiettivi per il potenziamento delle cure domiciliari previste dal Pnrr".
“Siamo di fronte ad una rivoluzione digitale sia in termini di prodotto che di metodi di accesso alle terapie” ha detto Fabio Faltoni, responsabile nuove frontiere digitali di Confindustria dispositivi medici secondo il quale "questa rivoluzione riguarda sia l’industria, che deve cambiare modello produttivo, sia il mondo delle istituzioni perché deve essere cambiato il paradigma di erogazione della sanità. Il paziente infine non ha più il ruolo che aveva una volta – ha evidenziato Faltoni -, deve essere pro attivo nel nuovo sistema, partecipare alle proprie diagnosi e cura, attraverso sistemi a distanza come la telemedicina ma anche tramite strumenti sempre più personalizzati”.
“Tutto questo richiede un grande sforzo di formazione di sanitari, pazienti e di tutti gli attori della filiera” ha concluso Faltoni. Necessario per vincere le sfide della domiciliarità e della telemedicina è l’integrazione tra associazioni scientifiche e mondo produttivo. Da qui la collaborazione già avviata tra Confindustria dispositivi medici e l’Associazione italiana pneumologi ospedalieri. “Vogliamo creare una collaborazione sinergica allo scopo di assicurare il massimo servizio ai pazienti che dimettiamo dalle strutture specialistiche a domicilio, questo attraverso dispositivi di assistenza respiratoria” ha spiegato Raffaele Scala, referente Aipo.
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